Si sono conclusi a tempo di record, nel giugno scorso, i lavori di ristrutturazione e miglioramento del canile municipale, resi possibili dall’eredità lasciata dall’astigiana Ferdinanda Scotti, per un costo di circa 70 mila euro. Poiché da tale cifra sono stati risparmiati circa 13.000 euro, grazie al ribasso d’asta, è stato realizzato un nuovo progetto, approvato nei giorni scorsi, che consentirà una ulteriore tranche di lavori. Le opere Con l’intervento terminato a giugno sono state realizzati i seguenti la vori: la manutenzione straordinaria del tetto e delle pavimentazioni in autobloccanti, la realizzazione di nuove strutture (battuti in cemento, reti divisorie, portoni, canali di gronda, lavatoi e altro) utili per la miglior gestione della struttura, il rifacimento del manto erboso dell’area di sgambamento, la creazione di un’area verde intitolata alla benefattrice. Con il secondo lotto si realizzeranno un nuovo magazzino e l’automazione dell’impianto di irrigazione dell’area di sgambamento. Un piccolo gioiello Il Canile Municipale di Asti è universalmente riconosciuto come un piccolo gioiello, sia per le dimensioni e la qualità della struttura, che per la gestione mirabilmente condotta dai volontari (soprattutto volontarie in verità) dell’AZA, L’Azzociazione Zoofila Astigiana. La struttura è stata costruita con i fondi reperiti dal Comune grazie a una “concertazione urbanistica” che aveva portato al comune ingenti oneri aggiuntivi di urbanizzazione, risalente al sindaco Voglino, voluta dall’attuale sindaco Brignolo, che all’epoca era assessore all’urbanistica. Il costo di realizzazione del canile, sufficientemente ampio e con grande area di sgambamento, aveva superato il milione di euro. I volontari Ma a rendere veramente unica la struttura sono la passione e l’affetto profuso dai volontari dell’AZA, che garantiscono la gestione con un costo per il Comune molto più basso di quello che generalmente si registra nelle altre Città. Proprio per far fronte a tute le necessità economiche i volontari sono presenti in tutte principali le manifestazioni cittadine con bancarelle per la raccolta fondi, necessari anche per le cure veterinarie degli ospiti. La struttura ospita oltre cento animali, che vengono tutti trattati con grande affetto. I volontari sono giustamente anche molto selettivi nel valutare le famiglie che si propongono per le adozioni, che non vengono mai concesse affrettatamente, ma solo dopo un adeguato periodo durante il quale animali e futuri “padroncini” fanno conoscenza e prendono dimestichezza reciproca. Solo se si crea l’opportuna “affinità elettiva” l’adozione viene concessa e anche nel periodo successivo vengono effettuati controlli e verifiche sulla cura dell’animale.   Le adozioni a distanza Sono anche tantissimi i volontari che non avendo una casa adeguata a ospitare un animale ma volendosi comunque adoperare per i problemi dei cani abbandonati, adottano a distanza un animale, prendendosi in carico uno o più box che ospitano gli esemplari. Questi volontari si prendono cura dei box sia lavorando direttamente alla pulizia e alla manutenzione degli stessi, sia con piccoli contributi economici.