è arrivata mia figliaÈ ARRIVATA MIA FIGLIA! Regia: Anna Muylaert Interpreti: Regina Casé, Michel Joelsas, Camila Márdila Tra dramma e commedia, un film brasiliano che pur nell’apparente leggerezza scava in profondità nel sistema delle regole sociali. La storia vede confrontarsi due donne: Val e Jessica. La prima è una governante che presta servizio da anni in una famiglia altolocata di San Paolo. I riti e la precisione fanno parte del suo modo di essere, e ormai si ritrova pienamente in ruolo che per lei è diventato naturale. Ma un giorno riceve la visita della seconda, la giovane figlia, affidata fin da piccola ai parenti, ed ora in città per sostenere un test che la porterà a frequentare l’università, frutto dei sacrifici e del duro lavoro della madre. Jessica, col suo piglio moderno e indipendente viene accolta in famiglia e sembra riuscire a far saltare, così, tutti gli schemi sociali, facendo affiorare nella madre più di un dubbio sulla direzione da dare alla sua vita. Lo sguardo della regista – donna anch’essa – è in simbiosi con le due protagoniste, e secondo le sue intenzioni il film non intende né giudicare né esaltare i personaggi, vuole semplicemente mostrare la realtà attraverso un approccio diretto. FURY Regia: David Ayer Interpreti: Brad Pitt, Shia Labeouf Germania, aprile 1945. Di lì a pochi giorni la seconda guerra mondiale sarebbe terminata, grazie al decisivo attacco alleato in Europa, ma la tensione e la stanchezza in quegli ultimi giorni era grande da entrambe le parti. Il sergente statunitense Don Collier viene incaricato di una missione segreta con il suo gruppo di soli cinque uomini per sferrare un attacco aggirando le linee nemiche a bordo di un carro armato (soprannominato “Fury”, la furia). Sui film di guerra, così come sui musical e sui western, Hollywood in passato ha investito molto, ma oggi vengono riproposti più raramente, e soprattutto quelli bellici rientrano più spesso nel filone dei film d’azione. Questo vuol essere invece un classico film di ambientazione storica, con scene realistiche, cui si aggiungono, in più, problematiche psicologiche o etiche, come ad esempio il dilemma della cosiddetta “guerra giusta”. Molta importanza è stata data alla verosimiglianza. Per restituire sullo schermo maggiore autenticità, oltre alla presenza di consulenti militari sul set, prima delle riprese gli attori hanno incontrato alcuni reduci, da cui hanno ascoltato i particolari e gli stati d’animo di quei momenti di battaglia e di vita comune, e hanno addirittura affrontato una settimana di addestramento in un campo reclute. A cura di Umberto Ghia