Un aereo sta volando attraverso una tempesta. A bordo, la piccola Jane si  rivolge al suo vicino di posto: «Hai paura?», gli domanda. L’uomo guarda stupito la bambina. «Non ho   paura, è che sono in ritardo. Devo tenere una conferenza in un museo a Berlino.» «Su cosa?», insiste   Jane. «Sull’Unione Europea.» «E che cos’è?». Il dialogo è l’incipit del film “Il Grande Disastro Europeo”, in cartellone sabato 19 marzo in Sala   Pastrone ad Asti (ore 16.30, ingresso libero). Ambientato in un futuro non troppo lontano, immagina   che l’Unione Europea sia collassata, riportando il continente a quell’insieme composito di stati nazioni   che esisteva prima dell’UE. Unendo interviste esclusive, inchieste e materiale d’archivio, il film segue   cinque storie in altrettanti paesi che evocano il sogno europeo e le opportunità che tutti rischiamo di   perdere con l’indebolirsi dell’Unione.  “Il Grande Disastro Europeo” è diretto da Annalisa Piras, regista e giornalista londinese di origini   italiane. È stata corrispondente per L’Espresso, collabora con BBC e The Guardian. Il film è prodotto da   Bill Emmott, ex direttore del settimanale britannico The Economist, oggi editorialista per The   Financial Times. I due hanno collaborato anche su “Girlfriend in a coma”, documentario sul declino   dell’Italia; insieme hanno lanciato la campagna Wake Up Europe! (Risvegliati Europa!) per stimolare il   dibattito sulla crisi che stanno attraversando le istituzioni Europee.  La proiezione astigiana di “Il Grande Disastro Europeo” fa parte di questo ciclo di dibattiti. L’iniziativa   è del gruppo di ricerca RUB-Europadialog dell’Università tedesca di Bochum, in collaborazione con   l’associazione weLand, la Fondazione Goria, lo Europe Direct di Torino e l’Associazione Vertigo. La   proiezione è patrocinata dal Comune di Asti. L’ingresso è gratuito e il film è doppiato in lingua italiana.   Alle 19 l’associazione weLand offrirà un rinfresco al Diavolo Rosso, in occasione dell’apertura della   mostra Wiki loves monuments 2015.