Ad Asti, da domani, come da comunicato stampa di tutte le segreterie provinciali dei sindacati della polizia penitenziaria, inizierà lo stato di agitazione permanente con l’adozione di azioni di protesta che di giorno in giorno saranno incrementate.
La polizia impegnata nel carcere di Asti-Quarto protesta per i seguenti motivi: mancato riconoscimento dei diritti lavorativi e sindacali; crescente sovraffollamento della popolazione detenuta; persistenti carenze di organico della polizia penitenziaria; rischi per la sicurezza interna ed esterna connessi alle particolari tipologie  della popolazione detenuta attualmente presente con 137 detenuti ad “Alta Sicurezza” più due detenuti affiliati ad “Al Quaeda”.
Nel comunicato tra l’altro si legge: “La situazione è grave al punto che il personale sente il dovere di manifestare la propria rabbia attraverso le prime immediate e non ultime forme organizzate di protesta con le seguenti modalità: un “sit-in” fisso all’esterno della casa di pena ; rifiuto dei pasti della mensa di servizio; l’auto consegna del personale libero dal servizio. Si sta inoltre pensando di applicare lo “sciopero bianco” che consiste nella ferrea applicazione del regolamento carcerario e delle relative procedure che consentono di normalizzare lo svolgimento delle attività all’interno  dell’istituto ma che provocherà molti disagi. In cantiere altre iniziative eclatanti“.