vinoCi sarebbe anche un’azienda astigiana fra le ditte sequestrate dai carabinieri del nucleo investigativo do Alessandria in collaborazione con l’agenzia delle Dogane che hanno indagato su una maxi truffa del vino. Secondo gli accertamenti degli investigatori le 15 persone arrestate avrebbero finto di vendere vini e altri alcolici in Paesi al di fuori dell’Unione Europea, mentre in realtà li avrebbero commercializzati proprio nell’Ue, con l’unico scopo di evadere le tasse. Gli arrestati (tutti italiani a parte un tedesco) sono quindi accusati di associazione a delinquere transnazionale, finalizzata all’illecita esportazione di prodotti alcolici. A fare partire l’indagine coordinata dal procuratore di Alessandria Giancarlo Vona, sarebbe stata una verifica amministrativa disposta dall’Ufficio centrale Antifrode delle Dogane nei confronti di una società di Avellino con il deposito fiscale ad Alessandria. Dalle verifiche sarebbe emerso un presunto un giro di falsi documenti amministrativi utilizzati per attestare 50 esportazioni fittizie. Per accertare la frode gli inquirenti hanno deciso di monitorare alcuni camion, installando negli abitacoli, dispositivi satellitari che hanno permesso di constatare che le bottiglie non avrebbero mai lasciato i confini dell’Ue. Il provvedimento emesso dal tribunale di Alessandria riguarda anche il sequestro preventivo di sette aziende, oltre immobili e conti correnti bancari per un valore complessivo di 15 milioni di euro; nelle indagini sono finiti anche tre funzionari delle Dogane, in servizio a Napoli e a Bari, due dei quali accusati di avere proceduto illecitamente alla chiusura di operazioni di esportazione in realtà mai portate a termine. L’evasione accertata di accise e Iva ammonta a oltre 6 milioni di euro. Fra gli arrestati pare anche un astigiano titolare di un’azienda sembra ora sotto sequestro.