Era in forze alla questura astigiana uno dei poliziotti arrestati dagli inquirenti genovesi nel corso di un’indagine legata allo smercio di cocaina in Liguria.
Stefano Picasso, genovese di 26 anni, era arrivato in corso XXV aprile nel maggio del 2007 dove ha lavorato come piantone e agente delle volanti. Fino all’alba di mercoledì. Quando, cioè, i colleghi liguri sono venuti a prelevarlo, in un alloggio riservato proprio ai poliziotti.
Il giovane agente è finito nei guai assieme a un collega, Morgan Mele, 27 anni, e altri ragazzi, alcuni arrestati, uno ai domiciliari e altri indagati; ora sembra dovrà rispondere di smercio di stupefacenti e truffa ai danni dello Stato.
Accuse gravi, nate da un’inchiesta partita nel luglio del 2007 e che ha visto l’emissione di 11 misure di custodia cautelare. Da quanto sarebbe emerso nel corso delle investigazioni sembra che gli indagati facessero copioso uso di cocaina alimentando una sorta di traffico di sostanze stupefacenti diffuse in occasione di feste e serate.
Una doccia fredda. Perché fra i presunti colpevoli ci sarebbero molti poliziotti, alcuni arrestati e altri tenuti sotto controllo come assuntori. Fra quelli che ora si trovano nel carcere di Genova in attesa di essere ascoltati dal giudice c’è proprio l’agente Picasso. Il giovane aveva fatto il servizio di leva in polizia nel 2003 poi aveva deciso di “firmare”, ma la sua carriera adesso è appesa a un filo. Subito dopo l’esecuzione dell’ordinanza cautelare, alla quale hanno collaborato anche i colleghi astigiani, Picasso è stato sospeso dal servizio a tempo indeterminato, fino a quando, cioè, non verrà chiarita l’intera vicenda sia in tribunale che dalla disciplinare della stessa polizia.
Condivido a pieno le dichiarazioni del questore di Genova che parla di fare pulizia in un ambiente, quello della polizia, che rimane comunque sano – ha commentato il questore Angelo Sanna -. Se i reati di cui l’agente è accusato verranno confermati dalla giustizia rischia la destituzione. Ma questo rischio lo corre comunque, perchè verrà sottoposto anche a un procedimento interno nel corso del quale verranno analizzati i suoi comportamenti. A noi interessano solo i fatti”.
Ma il questore vuole rassicurare la popolazione: la polizia è pulita, soprattutto quella astigiana.
Questa inchiesta è l’ennesima dimostrazione che la polizia sa fare il proprio dovere – ha aggiunto Sanna – quindi confidiamo nella fiducia che i cittadini ripongono nei nostri confronti e mi auguro che non si generalizzi. L’agente potrebbe aver sbagliato, ma i poliziotti non devono compiere errori, soprattutto di questo tipo”.