Un arresto in esecuzione di ordine di custodia cautelare in carcere emesso dal Tribunale di Asti nei confronti di un cittadino romeno da tempo residente ad Asti e la denuncia di altre cinque persone, ancora irreperibili, è il bilancio di un’operazione svolta dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Asti, coordinata dal pm Francesco Giannone, volta a contrastare il sempre piu’ diffuso fenomeno delle clonazione e riutilizzo di carte di credito.
L’inchiesta ha avuto origine da un’attenta analisi del fenomeno svolta di concerto con l’ufficio sicurezza della Cassa di Risparmio di Asti, che ha permesso di individuare le postazioni bancomat maggiormente “bersagliate”, raccogliere le immagini dei soggetti che installavano fraudolentemente le apparecchiature (“skimmer”) necessarie alla clonazione dei bancomat e,  in un secondo momento, di coloro che  procedevano al prelevamento di somme di denaro per mezzo di tessere magnetiche appositamente “duplicate”.
Le indagini hanno cosi’ permesso di individuare il 30enne incensurato, che, da quel momento è stato sottoposto ad attenta sorveglianza.
Nel corso delle investigazioni è stata eseguita la perquisizione della sua abitazione che ha consentito di recuperare e sequestrare manufatti riproducenti la fessura di uno sportello bancomat, microtelecamere, altri componenti elettronici destinati a realizzare presumibilmente apparecchiature per la clonazione di bancomat e tessere magnetiche “in bianco” alle quali attribuire i codici fraudolentemente acquisiti.
Gli accertamenti bancari disposti dalla Procura hanno consentito di ipotizzare che l’uomo, per mezzo di prelievi illeciti, si sarebbe impadronito di circa 12 mila euro provenienti da 18 carte bancomat clonate ad altrettanti ignari cittadini di Asti, Torino, Vigevano, Cuneo, Abbategrasso, Pavia e Venaria.
Il romeno è ora accusato di utilizzo tessere bancomat clonare e ricettazione di denaro di illegalmente acquisite.
Le indagini sono tuttora in corso per individuare altri presunti complici del ragazzo.