GUARDIA DI FINANZAAnche nel 2013 la guardia di finanza ha pianificato un’intensa attività per contrastare l’evasione fiscale, ormai ritenuta fra le principali cause della difficile situazione economica del Paese. Nell’Astigiano, le fiamme gialle hanno approfondito e selezionato settori e fattispecie maggiormente sensibili alla perpetrazione di illeciti, avviando i controlli sui contribuenti sospettati di non rispettare la specifica normativa. Ultimo esempio di tale sforzo profuso è la recente individuazione di un insidioso sistema finalizzato ad evadere le imposte dirette in modo fraudolento mediante la contabilizzazione di consulenze di vario tipo, falsamente svolte da soggetti privi di competenze e non iscritti ad ordini professionali. Le operazioni successive all’arresto del commercialista locale hanno consentito di acquisire i fascicoli di oltre un centinaio di clienti che si ritiene abbiano adottato il predetto sistema al fine di ridurre il debito fiscale tramite l’aumento dei costi annualmente sostenuti. La conseguente attività di riscontro e controllo consentirà all’Erario di recuperare consistenti importi, quantificabili in diversi milioni di euro finora non corrisposti. Oltre a tale operazione, nella prima parte del corrente anno, i Reparti del Corpo in provincia hanno individuato 4 evasori totali che hanno omesso di presentare le prescritte dichiarazioni annuali, operanti nei settori edile, di commercio all’ingrosso di apparecchi nonché di consulenze contabili, segnalando all’Agenzia delle Entrate, per la tassazione, una base imponibile di oltre 1,4 milioni di euro. Una particolare attenzione è naturalmente rivolta al versante dei controlli strumentali verso gli esercizi tenuti al rilascio dello scontrino o della ricevuta fiscale. In tale ambito sono stati eseguiti, finora, nr. 206 interventi in molti Comuni dell’astigiano che hanno portato alla constatazione di 71 violazioni per la mancata emissione di tali documenti. Nal corso della medesima attività, inoltre, sono stati accertati 13 omessi pagamenti degli abbonamenti annuali speciali da parte di esercizi pubblici che detengono apparecchi radiotelevisivi. Il tutto a seguito del protocollo d’intesa stipulato tra il comando generale del Corpo e la Rai.