Atc“Non si può parlare di riforma della giustizia se poi si permettono certe cose”. E’ il commento dell’assessore ai Servizi Sociali Piero Vercelli alla vigilia della decisione del giudice che si dovrà esprimere sul patteggiamento di Pierino Santoro. L’accusa per l’ex direttore dell’Agenzia Territoriale per la Casa è di peculato, di essersi impossessato di oltre 9 milioni di euro sottratti dalle casse dell’ente pubblico, restituendone 800 mila nell’immediatezza. Oggi, venerdì, il giudice Alberto Giannone si troverà di fronte il procuratore Vitari e l’avvocato Aldo Mirate, difensore di Santoro, che chiederà l’applicazione di una condanna a 4 anni di reclusione per l’unico imputato del processo che ha scelto la strada del patteggiamento. Il giudice potrà acconsentire oppure bocciare la proposta ritenendola non congrua, affidando gli atti a un altro giudice. Ma il fronte dei “no”, un no anche piuttosto indignato, è rappresentato dalle parti civili, numerosissime e agguerrite. Oltre al Comune di Asti, rappresentato assieme a quello di Villanova dall’avvocato Roberto Caranzano, hanno chiesto di essere riconosicute parti civili anche la Cgil, la Regione, il Coordinamento AstiEst, l’ex assessore ai Servizi Sociali Pierfranco Verrua e i comuni di Castelnuovo Don Bosco, Villafranca e Costigliole (avvocato Mauro Caliendo), Incisa Scapaccino  (avvocato Massimelli) e San Damiano (avvocato Molinengo). Se verrà accolta l’istanza di patteggiamento, alle parti civili ammesse non verrà concessa nessuna forma di risarcimento, solamente le spese processuali. Intanto un Comitato Spontaneo dei Cittadini organizza una singolare caccia al tesoro per domenica 5 ottobre. “Venuti a conoscenza che negli atti di causa del procedimento contro Pierino Santoro ATC Asti vi è una intercettazione in cui lo stesso dice al telefono alla madre che ha gettato dal ponte sul Tanaro in Corso Savona una busta con 500 mila euro – spiegano -. Il comitato spontaneo dei cittadini organizza una caccia al tesoro Lungo Fiume Tanaro con ritrovo e partenza alle 15 a lato del ponte di corso Savona. Il luogo scelto è quello da dove è stata gettata, forse, la busta contente i cinquecentomila euro in contanti”.