Ad Asti, nel giro di due settimane, i carabinieri hanno arrestato quattro coltivatori di marijuana. Dopo i due uomini che coltivavano le piantine a Rocchetta Palafea, finiti in carcere nei giorni scorsi, e uno ad Incisa Scapaccino, ieri è stata la volta di un giovane di Villanova. Mentre i primi avevano creato una vera coltivazione in terreni prossimi ai boschi, il coltivatore di ieri si è limitato a vasi nascosti tra i fiori del balcone di casa.
Polemico il commento diffuso da Salvatore Grizzanti (Associazione radicale Adelaide Aglietta): “Posso solo esprimere solidarietà ai familiari e al ragazzo arrestato da questo regime proibizionista. Proprio nell’anno in cui il rapporto della Commissione Globale per le politiche sulle droghe dell’ONU dichiara fallita la guerra alle droghe e spinge verso politiche antiproibizioniste, in terra astigiana si continua a mandare cittadini nel carcere già superaffollato di Quarto”.

“Chi coltiva in casa va applaudito – dice Grizzanti – non arrestato in primo luogo perché in una democrazia liberale, quale evidentemente l’Italia non è, non può esistere un reato se non esiste la vittima e non si condannano gli stili di vita, poi perché chi si coltiva da sé ciò che si vorrà fumare evita di dare soldi alla malavita e alle mafie. La marijuana è di gran lunga meno pericolosa di alcool e tabacco per la salute e la discutibile pericolosità sociale comunque non ne giustifica la proibizione”.