Continuano le operazioni anticrimine dei carabinieri del comando provinciale di Asti per combattere soprattutto i reati predatori, quelli, cioè, che colpiscono più direttamente la popolazione, le rapine, i furti, e le truffe ai danni degli anziani, e lo spaccio delle sostanze stupefacenti.
Nelle ultime ore il dispositivo di prevenzione, che vede ogni giorno impegnate sul territorio più di 60 pattuglie, ha consentito ai Carabinieri l’arresto di quattro persone, ricercate perché colpite da provvedimenti di cattura emessi dall’Autorità Giudiziaria.
Il primo arresto è stato eseguito in mattinata dai militari del nucleo investigativo che hanno catturato una cittadina ecuadoregna del 1971, colpita da un Ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Asti nel luglio 2011 dovendo scontare una condanna a quasi sei anni di reclusione per una serie di furti commessi non solo nell’astigiano ma anche in diverse località del territorio nazionale.
Per sfuggire alla cattura la donna, una vera professionista del settore, avrebbe emulato Eva Kant della quale imitava le gesta cambiando continuamente identità e sembianze, sino a quando gli  inquirenti l’hanno identificata sotto il falso nome di una cittadina argentina, arrestandola.
Poco dopo i militari di Nizza Monferrato hanno rintracciato e arrestato un secondo pregiudicato, un 41enne di Costigliole d’Asti, ricercato perché colpito da un Ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Acqui Terme (AL) dovendo scontare una condanna a due anni e sei mesi di reclusione per furto.
E, ancora, i carabinieri di Incisa Scapaccino hanno dichiarato in arresto un pregiudicato di Nizza Monferrato, 41 anni, colpito da un Ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Acqui Terme dovendo scontare la pena a sei mesi di reclusione per simulazione di reato.
Infine, nella tarda mattinata, nel corso di un servizio di pattuglia i militari astigiani hanno rintracciato e arrestato un pizzaiolo di Asti, 25 anni, pregiudicato, ricercato perché colpito da un provvedimento di carcerazione emesso dalla procura di Acqui Terme dovendo scontare sei mesi di reclusione per furto commesso nel 2009 a Monastero Bormida.
Gli arrestati, a conclusione delle formalità di rito sono stati trasferiti presso le Case Circondariali di Milano e Asti, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.