Dopo una fuga durata oltre 12 ore, si è consegnato in serata ai carabinieri di Alba, Giuseppe Pavarino, un disoccupato 48enne di San Damiano d’Asti che, all’alba di ieri, ha tentato di uccidere la moglie dalla quale è separato da tempo e poi si è dato alla macchia portando con se un fucile a canne mozze illegalmente detenuto. Erano circa le 5,30 quando Donatella Nieddu, 42 anni, abitante ad Alba, dipendente di una ditta di pulizie, stava salendo in auto per recarsi al lavoro come ogni giorno con il figlio di 24 anni, nato dal matrimonio con colui che di lì a poco stava per trasformarsi nel suo carnefice. L’uomo ha bussato al finestrino dell’auto con la canna del fucile, intimando alla moglie di scendere. Il figlio, accortosi di quanto stava accadendo, non ha esitato un attimo e ha affrontato suo padre tentando di indurlo alla ragione. Nei momenti concitati che ne sono seguiti, Pavarino ha fatto fuoco e, per un attimo, si è temuto il peggio. Il colpo ha attraversato vetri e parti di carrozzeria dell’auto della Nieddu danneggiando anche un’altra auto in sosta. L’uomo è quindi fuggito a piedi con il fucile. I carabinieri, subito intervenuti, hanno istituito posti di blocco e avvisato tutti i comandi dell’Arma e delle altre forze dell’ordine delle province di Cuneo e Asti e Alessandria ma dell’uomo si erano perse le tracce. Tra lui e la moglie i rapporti erano deteriorati da tempo. Alla separazione stava per far seguito il divorzio. L’uomo vive da solo a San Damiano d’Asti mentre la moglie abita in città con i figli. In serata la svolta: dopo aver a lungo riflettuto su quello che aveva fatto, l’uomo evidentemente consapevole di non essere riuscito nel suo intento e probabilmente allo scopo di alleggerire la sua posizione processuale, ha deciso di collaborare consegnandosi alle forze dell’ordine insieme al fucile che aveva utilizzato contro la moglie. Giuseppe Pavarino e quindi stato rinchiuso in una cella della casa circondariale di Asti a disposizione del magistrato.