“Di fronte all’ennesima aggressione agli agenti al Carcere di Quarto d’Asti è doveroso portare un messaggio di solidarietà agli agenti che, in condizioni sempre più difficili a colpa della carenza di organico, continuano a svolgere il loro lavoro in modo encomiabile – lo dichiara Andrea Giaccone, candidato della Lega alla Camera dei Deputati per la coalizione di centrodestra nel Collegio Uninominale Asti-Acqui Terme – L’insostenibile situazione va avanti da anni e nonostante recenti interrogazioni parlamentari e visite di Sottosegretari la situazione è rimasta invariata Ciò è sintomatico di un mondo e di un modo di pensare surreale.

Esprimendo la mia solidarietà – conclude Giaccone – voglio ribadire la mia vicinanza a chi nel carcere lavora pur in difficili condizioni di organico, implementazione degli agenti e dei quadri di polizia penitenziaria della struttura sarà una nostra chiara priorità.

Dopo l’ultima aggressione avvenuta al Carcere di Alta Sicurezza di Quarto d’Asti da parte di 20 detenuti (ripeto: 20 detenuti) ai danni di 2 agenti della Polizia Penitenziaria, è il momento di dire una cosa: Basta! I detenuti non possono comandare! – segue Marco Bona, Capogruppo della Lega in Consiglio Comunale di Asti – BASTA con questo comportamento perbenista nei confronti dei detenuti, di qualunque genere, colpevoli di qualunque reato, ancor peggio se si tratta di promotori ed organizzatori di associazioni mafiose come nel caso del Carcere di Asti. BASTA con quei Governi che fanno la passerella nelle carceri ad ascoltare i problemi posti dagli agenti della Polizia Penitenziaria ma subito dopo aumentano lo stipendio ai detenuti, portandolo allo stesso livello di chi controlla i condannati all’interno dell’istituto penitenziario. BASTA con la politica dei “decreti svuota-carceri” e degli “sconti di pena”: l’ordinamento giuridico italiano deve prevedere pene certe e normali per un Stato civile come l’Italia, che dovrebbe stare dalla parte delle Forze dell’Ordine e dei cittadini nel contrasto al crimine e alla criminalità organizzata.

Domenica 4 marzo – conclude Bona – dalle urne dovrà uscire un risultato netto a favore dello Stato, degli operatori delle Forze dell’Ordine e delle persone perbene che vogliono tornare a vivere tranquillamente le proprie città e questo può avvenire solo con una netta vittoria del centrodestra”.