Questa mattina, ad Incisa Scapaccino, in occasione della commemorazione del 180° anniversario del sacrificio del carabiniere di Giovan Battista Scapaccino, prima medaglia d’Oro al Valor militare dell’Arma dei Carabinieri e dell’Esercito, ha avuto luogo una sobria cerimonia di posa di una corona ai piedi del monumento che si trova in piazza Ferraro, a cui hanno partecipato i Sindaci di Incisa Scapaccino, Castelnuovo Belbo, Cortiglione e Castel Rocchero, il maestro Marcello Rota, pronipote della Medaglia d’Oro, il professor Marco Pavese, docente dell’Università di Genova, il comandante provinciale dei carabinieri di Asti, Fabio Federici, il comandante della stazionedi Incisa Scapaccino, Davide Freda, e le associazioni combattentistiche e d’Arma locali. Giovan Battista Scapaccino, nacque ad Incisa Belbo (ora Incisa Scapaccino), il 16 febbraio 1802. Nel dicembre del 1822, si arruolò volontario nel Corpo dei carabinieri, venendo destinato alla Stazione CC di Les Echelles (alta Savoia). All’età di soli 32 anni, il 3 febbraio 1834, a Les Echelles, nel rientrare a cavallo da Chambery, cadde vittima di un agguato da parte di alcuni ribelli. Durante la cerimonia è intervenuto il sindaco che ha rimarcato “quanto sia importante la figura dell’eroe per la locale comunità ed ha ringraziato l’Arma astigiana per il costante ed efficiente lavoro svolto quotidianamente”. Ha preso la parola anche il comandante Federici che ha colto l’occasione per Rricordare il significato del estremo sacrificio del Carabiniere Scapaccino, che con il suo agire si è posto a imperitura memoria quale esempio per le genti italiche e per tutti i militari. Inoltre, ha rimarcato che l’Arma dei Carabinieri, nei suoi 200 anni di storia, si è posta sempre a tutela della convivenza civile con abnegazione, fedeltà e giustizia e che i tanti caduti dell’Arma possano essere un riferimento sicuro e pieno di valori soprattutto per le generazioni future”.