Potrebbe arrivare già oggi la decisione del gip Alberto Giannone chiamato a stabilire le sorti dei medici e dell’infermiera del reparto di otorinolaringoiatria dell’ospedale di Asti ai domiciliari con accuse che vanno dal peculato, al furto, alla truffa ai danni del servizio sanitario nazionale. Lunedì e martedì il giudice, alla presenza del pm Donatella Masia che ha coordinato le indagini dei carabinieri del Nas di Alessandria, ha ascoltato i medici Carmelo Faro, Roberto Briatore e Alberto Costanzo, la guardia medica Nicolò Roggero e l’infermiera Stefania Testa, questi raggiunti da ordinanze di custodia cautelare e un’altra infermiera Sabrina Bagliera finita nell’indagine solo marginalmente e non raggiunta da misure cautelari. Tutti hanno risposto alle domande del gip fornendo la propria versione dei fatti. La prima a essere interrogata è stata l’infermiera Sabrina Baglieri difesa dall’avvocato Luigi Florio, che avrebbe assistito ai fatti contestati senza però intervenire. La donna nel 2014 aveva chiesto e poi ottenuto il trasferimento da otorino a un altro reparto. “La mia cliente ha rivendicato la propria estraneiatà al reato contestato, non avendo avuto alcun ruolo nella contestata sottrazione di beni”, ha sottolieneato il suo difensore Luigi Florio. Anche l’altra infermiera, Stefania Testa, difesa dagli avvocati Aldo Mirate e Giuseppe Leuzzi, è stata collaborativa e ha chiarito il suo ruolo nella vicenda. La donna per l’accusa avrebbe preso medicinali e strumentazione per conto dei medici, in special modo il dottor Carmelo faro per il quale avrebbe lavorato saltuariamente nel suo studio privato, pur essendo dipendente dell’ospedale. “C’è da chiarire se lei fosse consapevole di eventuali illegalità nei suoi comportamenti, ha commentato l’avvocato Mirate. Sempre lunedì è comparso davanti a Giannone anche il medico di otorino Carmelo Faro, difeso dall’avvocato Maurizio Lattanzio. “Abbiamo contestato ogni addebito (Faro è accusato di peculato, ndr)”, commenta il legale che ribadisce l’innocenza del medico. Proclama la sua estraneità ai fatti anche la guardia medica Nicolò Roggero, accusato di furto (e non di peculato perché non direttamente dipendente dell’ospedale) e truffa. Difeso dagli avvocati Marco Calosso e Lorenzo Lombardi ha chiarito la sua posizione davanti a Giannone. “Il suo fine è ed è sempre stato curare i pazienti” ha spiegato Lombardi che in merito ai filmati diffusi dai Nas chiarisce che “le immagini vanno sempre contestualizzate”. Accuse respinte al mittente anche per Alberto Costanzo, difeso da Giovanni Anzalone. Il medico si è dichiarato totalmente estraneo ai fatti. La difesa sottolinea l’assoluta buona fede di Costanzo che non conosceva direttamente le abitudini del giovane collega (è accusato in concorso con Roggero per i reati contestai a quest’ultimo ndr) e che non pensava ci fossero ipotesi di reato. Linea diversa per la difesa di Roberto Briatore, rappresentato dal fratello Simone, avvocato del foro di Milano, e dalla collega Giulia Sattanino di Torino. I legali hanno deciso di non rilasciare dichiarazioni, contestando comunque con forza ogni addebito. Anche Briatore, come tutti i colleghi, ha risposto alle domande di Giannone fornendo una versione che differisce totalmente dalle accuse. Per tutti è stata chiesta la revoca della misura cautelare e già oggi Giannone potrebbe esprimersi in merito. Il gip ha comunque chiesto un parere al pm Masia che avrebbe espresso un giudizio positivo solo per Costanzo. Intanto nel reparto di otorinolaringoiatria dell’ospedale Cardinal Massaia sono arrivati i due medici assunti d’urgenza dall’Asl per garantire la continuità del servizio. Maggiori dettagli sul numero della Gazzetta d’Asti in edicola venerdì 29 luglio 2016.