sara lo sassoDopo la raccolta firme dei cittadini di corso Alba per mettere in sicurezza a zona dove lo scorso anno ha perso la vita Angela Maria Sonnessa la figlia della vittima Sara Lo Sasso ha scritto una commovente lettera. “Drin…. Drin… Drin… -” ciao mamma! Tutto bene?-“ -“ ciau! Che è? Che ie succiss? (che è successo dialetto Melfitano)Sofia e Camilla non stanno bene? Devo venire li?….”    – “ Mannò mamma volevo solo sentire se ti serviva qualcosa e se stavi bene.. ieri ti ho visto un po’ giù e quindi ho telefonato, tutto qui! Non è che se uno chiama, deve per forza essere successo qualcosa!” – “Ah be’ hai ragione pure tu! Ma oh! che è sto mica rimbambita eh? Comunque grazie non mi serve niente stai tranquilla.. ciao ciao. Per la scuola faccio come sempre giusto?” -“ si si come sempre… ciao!” Oppure… Drin drin Lei: -“ state bene? Io: “si perché?” Lei: Ho fatto un brutto sogno… ecc. ecc…… Io: Ma smettila! Ti fai condizionare sempre da sti programmi….. dai devo andare.. ciao!!!! Mamma! Questa eri tu! Una donna forte, autonoma e che ne facevi un vanto di non aver mai bisogno di niente e di nessuno, perché avevi la fobia di essere di peso a me o a Claudio. Mamma io non ci posso ancora credere per quanto ti è successo! Ancora adesso dopo 7 mesi quando mi sveglio al mattino devo fare mente locale e capire che non è stato un brutto sogno ma è stato tutto vero! Sai dopo che ti abbiamo ritrovato e ti abbiamo salutato come meglio potevamo, io spero che tu abbia visto quanta gente ti voleva bene e quanto eri stimata da tutti, ho dormito per un mese e mezzo per non pensare e dimenticare, poi mi sono resa conto che la mia famiglia e la casa stavano andando a rotoli, e quindi un giorno mi sono svegliata e mi sono fatta forza ed ho ripreso a fare tutto quello che facevo prima,  anzi di più. Faccio finta mamma… niente è più come prima! Sono consapevole che prima o poi ce ne andiamo da questa vita terrena, ma non così come è successo a te! Non lo accetto, non ci riesco. Sono andata in vacanza, i primi giorni non ero di ottimo umore, quando mi diverto mi sento sempre un po’ in colpa, poi mi hai fatto un regalo meraviglioso … mi sei venuta in sogno.. eri in mezzo al mare sorridente e serena che mi aprivi le braccia per un abbraccio e da li mi sono rasserenata ed ho trovato un po’ di pace. Arrivo ad Asti e capita questa telefonata da parte del gruppo attivista del Movimento 5 Stelle che decidono di aiutarmi a  fare chiarezza su questa brutta vicenda…   non sono sola mamma, ho tanti amici intorno a me. che si sono presi a cuore questa causa, chi è il responsabile di questa inadempienza non può fare sogni tranquilli e deve prendersi le proprie responsabilità e soprattutto sistemare quel luogo maledetto per far si che non succeda di nuovo a qualche altro innocente . Forse mamma tutto questo tam tam a te non sarebbe piaciuto perché la tua frase era “ fess a chi more” Cioè “ fesso è chi muore” … per il resto la vita va avanti e non c’è niente da fare, eri troppo riservata e non volevi mai dare disturbo. Ma disturbo mamma lo diamo perché non è giusto, io, Sofia e Camilla, Claudio e papà.. avevamo ancora tanto bisogno di te, eri il capo…e adesso ci sentiamo abbandonati nel nido. Mamma dovunque tu sia aiutaci! Ti vogliamo bene”.   Sara e tutta la truppa