Ribatte a ogni accusa dalle pagine dei giornali locali don Giuseppe Bussolino, l’ex cappellano del carcere di Quarto, coinvolto nella vicenda dell’evasione di Max Leitner. La primula rossa dell’Alto Adige, dopo una latitanza di oltre un mese, era stato stanato la scorsa settimana dai carabinieri in una villetta della Val Pusteria. Proprio nel corso della convalida dell’arresto il colpo di scena. Leitner avrebbe affermato di essere ricattato dal sacerdote che il 27 ottobre scorso aveva accompagnato l’uomo fino alle porte di Bressanone da dove aveva fatto perdere le proprie tracce. Secondo il racconto di don Bussolino Leitner, che stava godendo di un permesso diurno (in quel momento era rinchiuso nel penitenziario di Quarto ndr), aveva raccontato di voler andare a trovare l’anziana madre. Ma si sarebbe trattato solo di una scusa per portare a termine l’ennesima evasione. Ora, dopo il messaggio su Youtube nel quale l’arrestato chiedeva la grazia al presidente Giorgio Napolitano, un nuovo colpo di scena. Secondo Leitner don Bussolino lo ricattava. Avrebbe infatti avuto bisogno di soldi per pagare una donna romena evitando così che rendesse pubblici filmati compromettenti. Per questo il sacerdote, sempre secondo quanto dichiarato dall’altoatesino, lo avrebbe convinto ad andare in Trentino per recuperare il bottino di una rapina compiuta da Leitner nel 2003. Il sacerdote, però, non ci sta e dalle pagine dei giornali locali nega ogni accusa, augurandosi che questa vicenda possa finire al più presto.