Otto famiglie sotto un tetto. Parafrasando il titolo di un famoso telefilm si può tradurre la mattinata di oggi in corso Volta ad Asti, teatro dell’ennesima occupazione cittadina. I nuclei familiari, italiani, marocchini e di altre nazionalità, tutti in emergenza abitativa hanno deciso di prendere possesso temporaneamente degli appartamenti vuoti dello stabile al civico 151 e 149, di proprietà di un’immobiliare fallita e ora quindi passato nelle mani delle banche e messo all’asta. Questa mattina, intorno alle 8, uomini donne e bambini sono entrati in due alloggi, ma hanno già annunciato di voler occupare altri sei appartamenti per sopperire alle necessità di tutti. A sostenere le famiglie i volontari del coordinamento Asti Est che da sempre si occupano del diritto all’abitare. “Siamo stati spinti dalla necessità – ci racconta Elio, 51 anni, operaio rimast6o senza lavoro oltre un anno fa -. Mia moglie ed io infatti il prossimo 6 luglio saremmo stati sfrattati definitivamente dalla nostra casa e non avevamo alternative”. Una storia comune quella di Elio, ma fra gli occupanti c’è anche chi per mesi ha dormito in auto, senza una casa e senza un tetto sopra la testa. Davanti alla palazzina di mattoni rossi, in buone condizioni, con una ventina di appartamenti in parte da risanare, sono arrivati anche i poliziotti della Digos, oltre che molti rappresentanti degli altri stabili occupati (via Allende e via Orfanotrofio), ma la situazione non è mai degenerata. Non c’è stata la necessità di usare la “forza” e le famiglie hanno lavorato a lungo per ripulire gli appartamenti, mentre i volontari spiegavano le proprie ragioni agli agenti.
“Noi agiamo come soggetto sociale – ha spiegato Carlo Sottile, del coordinamento Asti Est -, per difendere un diritto, quello dell’abitare. Il senso delle nostre azioni è un senso comune, diversamente da quello che potrebbe essere per un singolo nucleo familiare che tutelerebbe esclusivamente il proprio interesse. Voglio sottolineare il fatto che le nostre azioni non sono da catalogare come illegali, ma piuttosto come atti di disobbedienza civile”.
L’associazione ha inoltre proposto all’Amministrazione di farsi carico dello stabile, destinandolo poi ad uso sociale. Il sindaco Fabrizio Brignolo e l’assessore di competenza Piero Vercelli, arrivati in corso Volta intorno alle 12, non hanno escluso categoricamente questa possibilità. “Prenderemo contatti con la proprietà e capiremo come agire” hanno commentato. Il problema della proprietà però non è da sottovalutare visto che si tratta di uno stabile privato e non di un ente o dello Stato come negli altri casi astigiani, e se deciderà di sporgere querela la questione passerà nelle mani di un magistrato che potrebbe anche decidere per lo sgombero immediato. Nei prossimi giorni comunque si attendono le prime risposte, mentre le otto famiglie per questo week end sembra potranno dormire sonni tranquilli.
I video dell’occupazione sono disponibili sul nostro canale youtube all’indirizzo http://www.youtube.com/playlist?list=PL729262B11AEF032D&feature=plcp