Tutto era iniziato ad aprile scorso quando un 46enne operaio edile albese era stato messo in cassa integrazione dal titolare dell’impresa per il quale lavorava per mancanza di lavoro. Da allora l’uomo, sposato con un’impiegata 37enne originaria di Asti con due bimbe di 7 e 10 anni, aveva iniziato ad avere spesso momenti d’ira che sfogava senza alcun motivo contro la moglie picchiandola con schiaffi e pugni, alcune volte di sera quando, ubriaco dopo aver passato la serata al bar con amici, rincasava e si mostrava particolarmente violento. La situazione è andata avanti per alcuni mesi sin quando poi a giungo la donna, ormai esasperata ed emotivamente fortemente provata, si è rivolta ad un legale per avviare le procedure di separazione dal marito ed è andata a vivere nell’abitazione della madre. Da quel momento però la rabbia dell’ex operaio è aumentata a dismisura tanto che la pedinava continuamente nel tragitto da casa della madre al lavoro e, in più di un’occasione, l’ha anche affrontata per strada prendendola a schiaffi e minacciandola di tornare insieme a lui. A quel punto la donna, ha denunciato tutto ai carabinieri di Alba i quali hanno immediatamente avviato le indagini sulla vicenda di “violenza domestica”. I militari hanno raccolto la deposizione di alcuni testimoni delle violenze od amiche della vittima che avevano assistito alle aggressioni per strada, hanno anche acquisito alcuni referti medici all’ospedale San Lazzaro dai quali risultavano le cure che i sanitari avevano prestato alla donna, che però non aveva mai svelato loro la vera causa di quelle ecchimosi ed escoriazioni dicendo sempre di essersi fatta male da sola sbrigando le faccende domestiche. Il marito è stato quindi denunciato per atti persecutori (stalking), maltrattamenti in famiglia e violenza privata. Il giudice ha poi emesso a suo carico, in base alle risultante investigative acquisite dai carabinieri e considerata la pericolosità sociale dell’indagato, un provvedimento cautelare personale con cui gli viene di fatto impedito di avvicinarsi alla vittima altrimenti verrebbe immediatamente arrestato e condotto in carcere.