cantiere ediliziaSi chiama operazione “Mattone Sicuro” e nel giro di quattro mesi ha portato all’ispezione di 115 cantieri edili. Carabinieri, operatori della direzione territoriale del lavoro e tecnici dello Spresal dell’Asl At, dal maggio scorso ad oggi, hanno organizzato una serie di capillari verifiche su disposizione del ministro Elsa Fornero, che hanno portato alla luce molte irregolarità specie  in materia di sicurezza e di lavoro nero. Sono stati infatti oltre il 40% gli impresari che hanno commesso irregolarità, almeno secondo i dati forniti dalla particolare equipe investigativa. Su 115 cantieri controllati fra Asti e provincia, infatti, sono stati 52 le aziende non a norma scoperte. Irregolarità che si sono concentrate soprattutto sul rischio di caduta dall’alto degli operatori, sulla caduta dall’alto di oggetti, sul pericolo di folgorazione, e sul rischio di seppellimento. Attenzione anche al lavoro nero, con 9 operai non a norma incappati nei controlli. Sono state invece 4 le imprese incappate in provvedimenti temporanei di sospensione dal lavoro proprio per aver impiegato dipendenti non a norma. Si tratta di disposizioni che prevedono la sospensione delle attività per alcune ore (l’imprenditore di turno può correre ai ripari mettendo a posto il dipendente e pagando un’ammenda di 1500 euro). L’operazione coordinata dal maresciallo Roberto Brunoni, a capo del nucleo dell’ispettorato del lavoro dei carabinieri, da Alberto Ivaldi direttore della direzione territoriale del lavoro e da Roberto Zanelli, dirigente dello Spresal, ha permesso inoltre di scoprire 59 violazioni prevenzionistiche e di denunciare 35 persone all’autorità giudiziaria. Nonostante l’operazione “Mattone Sicuro” si sia conclusa i controlli nei cantieri edili e non solo continueranno anche nelle prossime settimane.