Nuovo affondo della guardia di finanza di Asti contro l’evasione fiscale e contro le false dichiarazioni dei redditi. La finanza, infatti, proseguendo i controlli sul contenuto delle dichiarazioni sostitutive uniche presentate dagli studenti astigiani, frequentatori delle facoltà universitarie alle sedi di Torino o Asti,  ha scoperto un altro caso di indebita percezione di contributi pubblici.
In particolare, esaminando l’istanza di un’impiegata di un ente locale, residente in un comune della zona nord della provincia, finalizzata ad ottenere una nuova borsa di studio per il figlio iscritto all’ateneo torinese, le fiamme gialle hanno accertato che la donna aveva inspiegabilmente indicato i medesimi redditi annotati nella precedente domanda, andata a buon fine, “dimenticando” di riportare quelli superiori, effettivamente percepiti nell’anno successivo, il cui esatto ammontare avrebbe però determinato il superamento del limite previsto per l’erogazione del finanziamento.
Così facendo, lo studente ha indebitamente percepito i 2.000 euro della prima rata del premio universitario, oggetto di revoca da parte dell’E.DI.S.U. (Ente Regionale per il Diritto allo Studio Universitario) del Piemonte in base all’esito degli accertamenti menzionati.
E’ stata, inoltre, informata l’Agenzia delle Entrate per le successive incombenze.
Pur evitando la denuncia all’A.G. per il mancato superamento della soglia stabilita dal codice penale, la signora, oltre alla restituzione di quanto irregolarmente ottenuto, dovrà pagare una sanzione amministrativa fino a tre volte l’importo erogato.