Continuano le indagini  dei carabinieri dopo la rapina avvenuta il 25 marzo scorso all’edicola Windrose di piazza Lugano, in una zona molto trafficata di Asti. Tre nomadi, due donne, una di 20 anni, identificata nel giro di poche ore, e una di 40 anni, e un ragazzino intorno alle 19.15 si sono infilate nella cartoleria proprio mentre la titolare Guglielma Porcellana, si stava preparando a chiudere il negozio. Ecco il raccconto della commerciante. “Il ragazzino, sui 15 anni, mi ha chiesto due biro, così io mi sono avvicinata al bancone e quando mi sono girata di spalle lui mi ha spinto con forza indietro. Ha fatto tutto il ragazzino mentre le due donne, una sulla quarantina e l’altra di 20 anni, stavano a guardare. Poi mi ha presa per i capelli e ha afferrato dal bancone la forbice che uso per lavorare  e me l’ha puntata alla gola”. Il baby rapinatore le ha poi sfilato gli anelli d’oro dalle dita e le ha intimato di aprire la cassa. “Io mi sono rifiutata di consegnargli volontariamente i miei soldi – continua Guglielma – allora lui ha forzato il cassetto della cassa e ha arraffato l’incasso della giornata, poi si è allontanato assieme alle sue complici”. Da una prima stima sembra che i tre siano fuggiti con 600 euro in contanti e gli ori portati via alla cartolaia. I militari sono arrivati nel giro di pochi istanti ma dei tre non c’era più nessuna traccia. Gli inquirenti però non si sono dati per vinti e a distanza di 24 ore hanno individuato una delle autrici del colpo, arrestandola.  Si tratta di una ragazza rom di 20 anni che vive nel campo nomadi di via Guerra. Dei suoi complici, invece, non si hanno ancora notizie. Maggiori dettagli nel numero della Gazzetta d’Asti in edicola da venerdì 29 marzo.