Guido Torello, 58 anni, il faccendiere di Nizza Monferrato, noto in città con il  nome di “Torellino”, è stato condannato dai giudici del tribunale di Bologna a 9 anni e  10 mesi di reclusione. L’accusa: concorso esterno in associazione mafiosa. La  Guardia di Finanza nel 2011 lo aveva denunciato per una telefonata a Nicola Femia  – ritenuto dagli inquirenti legato alla ‘Ndrangheta  a capo di un’organizzazione che secondo la ricostruzione della Procura guadagnava con il gioco illegale -. Rivolgendosi al  giornalista Giovanni Tizian della “Gazzetta di Modena” che in un articolo aveva  parlato del business del gioco d’azzardo, Guido Torello avrebbe detto: “O la smette o  gli sparo in bocca”. Dopo questa manaccia il giornalista che oggi lavora per  “L’Espresso” ha sempre vissuto sotto scorta. Nel corso delle indagini della Guardia di  Finanza è emesso che che il faccendiere Guido Torello vantava amicizie in alto loco  e rappresentava una cerniera tra la malavita e il mondo economico. A conclusione  del processo di primo gradogli imputati  erano 23. Tra le condanne più pesanti ricordiamo: Nicola Femia, 26 anni e 10 mesi di  reclusione, la figlia Guendalina, 10 anni e 3 mesi, il figlio Rocco, 18 anni ed il genero  Gianalberto 12 anni.