polizia municipaleUna cartuccia di fucile nella cassetta della posta. E’ accaduto nel pomeriggio di ieri nella stazione della polizia locale di Nizza Monferrato. Qualcuno si è preso il disturbo di recapitare questa inquietante missiva. Il proiettile pare non fosse chiuso in una busta ma semplicemente è stato trovato sul fondo della cassetta. L’atto non è stato rivendicato in alcun modo. Sul fatto è intervenuto anche il sindacato Sulpl. “Se dovesse essere confermata la matrice dell’intimidazione – commentano – tale grave episodio si aggiungerebbe a quelli già accaduti per numerosi altri  Operatori di Polizia Locale, di quei tanti Comandi che periodicamente subiscono in conseguenza  delle proprie attività istituzionali a contrasto dell’illegalità nel nostro paese. In tal senso urge una  risposta forte e determinata delle istituzioni”. “La Polizia Locale Italiana e questa O.S. maggiormente rappresentativa a livello nazionale  e locale dell’intera categoria, sa che è importante come non mai in questi momenti fare squadra  davvero e non lasciare solo chi viene minacciato.  È quando si è soli che si diventa un obbiettivo perfetto.  Sono tanti i colleghi di cui non si sa nulla, ma che ogni giorno rischiano di diventare, o  sono già, un obbiettivo.  Tante le attività investigative i cui spesso positivi risultati non finiscono sui quotidiani  nazionali, troppi i colleghi che lavorano sul territorio senza garanzie e senza le tutele che questa  O.S. ha più volte segnalato e che qui non si vogliono ripetere perché a tutti note – prosegue il sindacato -.  Questi fattori rendono più facile minacciare, intimidire.  La solidarietà che si intende esprimere ai colleghi della Polizia Locale di Nizza Monferrato è indispensabile e doverosa: se si evidenzia tale aspetto, minacciare o colpire  qualcuno diventa più difficile.  Con questa iniziativa il Sulpl si oppone attivamente all’indegno proposito di minaccia  ed all’indifferenza del “chi te lo ha fatto fare”.  Fare squadra sempre, non solo per esprimere solidarietà ma anche per non lasciare solo,  concretamente, nessun collega”.