E’ prevista per lunedì la sentenza del processo a carico della guardie penitenziarie accusate di aver malmentato e picchiato due detenuti nel carcere di Quarto. Ieri, giovedì, intanto, la parola è toccata alla pubblica accusa rappresentata dai pm Chiara Blanc e Francesco Giannone, che nel corso dell’arringa ha formulato le richieste di condanna.
Per Gianfranco Sciamanna è stata chiesta l’assoluzione, mentre è andata peggio agli altri colleghi in servizio nel penitenziario astigiano fra il 2005 e il 2005, periodo in cui sarebbero avvenute le presunte vessazioni. I pm infatti hanno chiesto 2 anni per Alessandro D’Onofrio e Marco Sacchi e 2 anni e 6 mesi per Davide Bitonto. Più severi, invece, nei confronti di Cristiano Bucci per il quale la pubblica accusa ha formulato una richiesta di 3 anni e 6 mesi di reclusione.
“Il regime di vita a cui sono stati sottoposti Claudio Renne e Andrea Cirino (le due presunte vittime ndr) – ha spiegato nella sua arringa la Blanc – è andato a ledere la loro integrità psicofisica”.
I pubblici ministeri sono stati piuttosto severi con i cinque imputati, ripercorrendo nel corso dell’udienza, tutti i punti cardine dell’impianto accusatorio.
E’ stata poi la volta delle parti civili, in rappresentanza di Cirino e Renne, che hanno chiesto un risarcimento provvisionale di 20 mila euro. L’associazione Antigone, che si occupa dei diritti dei detenuti, i cui interessi sono tutelati dall’avvocato romano Federica Filippi, costituitasi anche’essa parte civile, ha chiesto un risarcimento pari a 10 mila euro. La somma andrà destinata alle attività e ai progetti dell’organizzazione.
Lunedì prossimo il giudice Riccardo Crucioli, che dopo questo processo si trasferirà a Varese, pronuncerà la sentenza, non prima di aver ascoltato la difesa dei cinque agenti di polizia penitenziaria rappresentati dagli avvocati Aldo Mirate e Alberto Pasta.