Otto anni di reclusione per l’accusa di sequestro di persona. E’ la condanna inflitta nel pomeriggio di oggi dal tribunale di Asti (giudice Orazio Muscato; pm Luciano Tarditi; difesa avvocato Aldo Mirate) ad  Antonino  Pettinato, 64  anni, abitante a Tigliole d’Asti. Assolto invece dall’accusa di tentato omicidio. Ieri, la pubblica accusa aveva chiesto per l’imputato la pena a 13 anni e 6 mesi di reclusione.  Vittima: Massimo Barberis 42 anni, barista e come secondo lavoro imbianchino abitante a Ferrere d’Asti. I fatti risalgono al giugno dello scorso anno quando Pettinato, abitante a Tigliole d’Asti, avrebbe picchiato, sequestrato e poi ferito con una pistola Massimo Barberis, 42 anni, imbianchino di Ferrere d’Asti. Secondo la ricostruzione dei pm Barberis che con un aiutante stava tinteggiando l’abitazione dei Pettinato, sarebbe stato aggredito dai padroni di casa. Causa dell’improvvisa lite la sparizione di una busta contenente 5 mila euro. I Pettinato avrebbero incolpato gli operai e nonostante i due abbiano negato tutto, li avrebbero picchiati e legati, passando una corda al collo in modo da provocare un progressivo e lento strangolamento. Nel cuore della notte, dopo che il capo famiglia aveva sparato due colpi di pistola alle mani del Barberis, venivano rilasciati con l’intimazione di non denunciare il fatto, pena la morte.
 In un primo tempo il Barberis aveva raccontato ai carabinieri di essere stato aggredito da sconosciuti mentre stava tornado a casa; poi le indagini hanno fatto luce sui fatti  e la vittima ha raccontato la verità. L’uomo che era agli arresti domiciliari ora è libero in attesa del processo d’appello.