Proseguono le ricerche di un 43enne residente a Castagnito (CN) disperso tra le montagne nel comune di Vernante (CN) da domenica scorsa. L’uomo aveva trascorso la mattinata sulle piste da sci di Limone Piemonte, in seguito si sarebbe spostato all’imbocco della Val Grande nel Comune di Vernante con l’intenzione di effettuare un’escursione a piedi come allenamento per la corsa in montagna di cui è grande appassionato. La denuncia del mancato rientro è stata giunta dai famigliari all’alba del mattino successivo presso i Carabinieri che hanno individuato l’automobile dell’escursionista parcheggiata lungo la strada che da Versante conduce a Palanfré. Da quel momento sono intervenute le prime squadre del CNSAS Piemonte – Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese che dirigono le operazioni di ricerca a cui partecipano SAGF, Carabinieri, Vigili del Fuoco e Croce Rossa. Nel pomeriggio di lunedì gli operatori hanno iniziato a battere i sentieri a piedi, è stato inoltre effettuato un sorvolo in elicottero della zona e si è mobilitata un’Unità Cinofila da Ricerca in Superficie. Ma senza alcun esito. Nella giornata di ieri, sono proseguite le ricerche a piedi che hanno coinvolto 21 operatori del CNSAS Piemonte ed è stata portata sul posto un’Unità Cinofila da Ricerca Molecolare. Si tratta di un cane di razza Bloodhound dotato di particolari recettori olfattivi che gli consentono, a partire dagli odori lasciati da una persona sui suoi oggetti, di individuare e seguire le tracce odorose. Infine, in un’area in quota dove comparivano impronte sulla neve è stato effettuato un sorvolo in elicottero ed è stata elitrasportata una squadra di tecnici per una ricerca più approfondita. Ma anche la seconda giornata ha dato esito negativo. Oggi proseguono le ricerche da terra. Come nelle giornate precedenti, ci si avvale dei GPS. Ogni operatore viene assegnato a una zona prioritaria di ricerca e la percorre a piedi tracciando il proprio itinerario con l’apparecchio GPS. Le tracce di ciascun operatore vengono in seguito scaricate sui computer della Centrale operativa e proiettate sulla cartografia digitale creando un reticolato da cui emergono le zone già verificate e quelle su cui concentrare le ricerche successive. Considerando le caratteristiche del disperso, il suo notevole allenamento e la sua capacità di percorrere grandi dislivelli in poco tempo, si tratta di un’operazione difficile e delicata, ma la ricerca continua nella speranza di trovare qualche segno del suo passaggio o un reperto che possa indirizzare e focalizzare il lavoro.