Un colpo studiato nel dettaglio. Una rapina “da professionisti”, come hanno sottolineato gli inquirenti, che ha fruttato 150 mila euro. A distanza di sei mesi la polizia astigiana ha sgominato la banda piemontese-siciliana che il 17 febbraio aveva messo a segno un colpo a quattro zeri nella filiale della banca San Paolo di corso Savona. Una banda che in parte ha replicato l’atto criminale compiendo, ad aprile, un’altra rapina, quella all’ufficio postale di corso Savona, a poche decine di metri. Allora erano finite nei guai diverse persone, molte delle quali oggi devono rispondere anche del colpo nell’istituto di credito. Sono sette le misure di custodia cautelare firmate dal gip Marson, frutto di una complicata indagine degli agenti della squadra mobile astigiana che hanno lavorato gomito a gomito con i colleghi di Palermo.L’indagine è partita dall’individuazione di una Fiat Bravo che nei momenti della rapina in banca (siamo fra le 10.40 e le 11.40 del 17 febbraio) è stata vista muoversi lungo il corso. Movimenti registrati anche dalle decine di telecamere, molte delle quali private, i cui filmati sono stati presi in consegna dalla polizia. L’auto era arrivata ad Asti dalla Sicilia, spostandosi su un traghetto attraccato poi a Genova. Un primo indizio che ha messo sulla giusta pista gli inquirenti che dopo pedinamenti, appostamenti ma anche trasferte  in Sicilia sono riusciti a individuare la banda. Si tratta di due (presunti) autori materiali, Carmelo Di Marzo, 24 anni e Fabrizio Marchese, 26 anni, siciliani, coloro che per gli inquirenti sono di fatti entrati in banca, impossessandosi poi del denaro. Entrambi sono stati arrestati. Raggiunti da un’ordinanza di arresto mentre erano in carcere per un’altra rapina, avvenuta ad aprile in posta, Giuseppe Ingrassia e Pietro Caracappa. Obbligo di dimora invece per i presunti basisti, coloro che hanno pianificato gli spostamenti dei rapinatori. Si tratta di Deborah Caprico, 29 anni, e il compagno Pietro Adamo, 30 anni, abitanti ad Asti, e Rosalia Adamo, sorella di quest’ultimo, abitante in Sicilia. “Siamo di fronte a rapinatori professionisti, veri maestri del crimine che sono riusciti a far mantenere la calma agli ostaggi durante un colpo durato oltre un’ora – ha spiegato il questore Filippo Di Francesco -. Professionisti che hanno lasciato meno tracce possibile. Per questo l’indagine è stata complessa e molto difficoltosa. Ma non hanno fatto i conti con la bravura dei poliziotti e degli investigatori astigiani a cui vanno i miei complimenti”.