La guardia di finanza ha denunciato una 65enne, residente in provincia, per esercizio abusivo della professione di psicologa e psicoterapeuta.
I controlli sono iniziati a seguito dell’esposto di un paziente della donna che lamentava di non aver ricevuto alcun documento fiscale per un ciclo di psicoterapie svolto (80 euro a seduta).
Le fiamme gialle hanno proceduto a verificare il possesso dei requisiti professionali della presunta psicologa, compresa l’iscrizione all’apposito albo.
Dagli accertamenti effettuati è emerso che la terapeuta è attualmente titolare di una partita IVA per l’attività nel settore agricolo e, negli ultimi anni, ha sempre dichiarato redditi per poche migliaia di euro.
La donna, cittadina italiana, laureata oltre 15 anni fa in un altro Stato europeo dell’ex Jugoslavia, non risulta aver mai ottenuto il riconoscimento dei titoli nel nostro Paese e, conseguentemente, l’iscrizione ad alcun ordine professionale.
La signora pubblicizzava la propria professione tramite un sito Web che ne illustra le varie pratiche terapeutiche nonché alcune tecniche orientali di meditazione.
Sul medesimo sito è, inoltre, presente l’accreditamento personale quale rappresentante piemontese di un Istituto toscano specializzato  in una particolare branca della psicologia, i cui responsabili, invece, hanno immediatamente smentito ogni rapporto di tal genere con l’interessata.
I finanzieri, oltre ad aver denunciato alla Procura della Repubblica l’abusivismo professionale riscontrato, stanno ora ricostruendo gli effettivi introiti dell’attività svolta irregolarmente, mai dichiarati all’Erario.
La vicenda descritta è l’ennesima dimostrazione di quanto utile sia la collaborazione dei cittadini, soprattutto nel particolare periodo di crisi economica, per giungere alla necessaria equità fiscale.