GUARDIA DI FINANZASupera i 7 milioni di euro la presunta evasione contestata dalla guardia di finanza a una nota ditta di laterizi dell’Astigiano. Le verifiche sono cominciate quando il nucleo di polizia tributaria si è accorta che la società stava cercando di liberarsi di beni immobili per 5 milioni di euro.  Dapprima si è è trattato di contestazioni di tipo amministrativo, ma in un secondo momento si è potuto configurare l’ipotesi di reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Le indagini coordinate dal pm Laura Deodato hanno gettato nella bufera i titolato della ditta “La Margherita”; Rocco Del Fiume, a capo dell’azienda di laterizi secondo la finanza avrebbe venduto terreno, magazzini, garage e appartamenti al fratello Bruno. In realtà il passaggio di denaro di fatto non avveniva. Per l’accusa i due avrebbero usato un giro di assegni incrociati con l’obiettivo di non far risultare più la ditta principale proprietaria degli immobili. “L’efficace strategia investigativa posta in essere dai militari, supportata dall’analisi dei flussi finanziari, provava che il pagamento del prezzo di cessione degli immobili avveniva attraverso un simultaneo scambio di assegni tra venditore ed acquirente – spiegano le fiamme gialle -. Da un punto di vista finanziario, tali operazioni si concludevano in pareggio in quanto tra i due soggetti non vi era alcuna movimentazione di danaro. In taluni casi gli immobili, ceduti a valore nettamente inferiore a quello di acquisto, venivano pagati esclusivamente con l’accollo del mutuo residuo sovrastante”. Il gip del tribunale di Asti Alberto Giannone al termine degli accertamenti ha disposto il sequestro preventivo del patrimonio immobiliare composto da una sessantina di unità per un valore sttimato di 5 milioni di euro. L’avvocato Aldo Mirate, legale di fiducia di Del Fiume, ha annunciato ricorso.