E’ di due ordinanze di custodia cautelari in carcere e un obbligo di dimora il bilancio della vasta operazione portata a termine dalla polizia e dalla procura di Asti. Un’inchiesta che ha permesso di sgominare un sodalizio dedito alle truffe on line. Sono cinquanta le denunce raccolte dal procuratore della Repubblica Alberto Perduca, le così dette truffe delle vacanze. I tre, un 47enne di Bram una 31enne sua concittadina e un 35enne di Moncalieri, avrebbero infatti pubblicato su siti specifici annunci per affittare case per le ferie si in montagna che al mare. Annunci falsi che permettevano però loro di incassare le caparre versate su una poste pay svuotata sempre subito dopo ogni versamento. In questo settore i tre si sarebbero incassati circa 25 mila euro. Poi però i truffatori, assunta una certa esperienza, hanno cambiato ramo d’azione. I due uomini (la donna si è tirata fuori) hanno intrapreso la carriera dei fasi intermediari di vere società di fornitura di energia elettrica, incassandosi così le provvigioni di decine e decine di contratti falsificati da loro stessi. In pratica i due uomini sono riusciti a farsi fare regolare contratto di assunzione da parte delle società, presentando falsa documentazione, compresa di attestato della Camera di Commercio (ovviamente finto). Diventati ufficiali intermediari avevano falsificato decine di contratti, incappando così nell’accusa di truffa con l’aggravante della minorata difesa (da una sentenza della Cassazione di marzo scorso). Una delle prime ipotesi d’accusa formulate in questi termini. In più i due dovranno rispondere anche di autoriciclaggio. Dagli accertamenti di polizia e procura infatti avrebbero dirottato i soldi ottenuti dalle truffe, quindi sporchi, su conti esteri in Lussemburgo, Romania e Germania per poi recuperarli dopo qualche tempo e piazzarli su conti correnti a loro intestati.