Ad Asti, ieri, cinque agenti della polizia penitenziaria del carcere di Quarto sono comparsi in tribunale per la nuova udienza del processo a loro carico. Pesanti le accuse, quelle di lesioni personali nei confronti di due detenuti. I fatti risalgono al 2004. Secondo l’accusa i detenuti Claudio Renne ed Andrea Cirino, oltre ad essere stati picchiati, sarebbero state vittime di soprusi, come il fatto di rimanere in celle di isolamento senza materassi o quelle di essere tenuti a pane e acqua. I maltrattamenti sarebbero proseguiti fino a quando una educatrice che pretese di incontrare Renne per un colloquio, vedendolo malconcio, segnalò il caso alla direzione. Gli imputati sono Cristiano Bucci, Marco Sacchi, Gianfranco Sciamanna, Davide Bitonto ed Alessandro D’Onofrio. L’indagine della magistratura astigiana è partita quando un ex agente, finito nei guai per una questione di droga, ha raccontato tutto alla polizia.
Il motivo che avrebbe spinto i cinque ad inveire contro il Renne ed il Cirino sarebbe da ricercasi nel fatto che i reclusi in precedenza avrebbero aggredito un agente carcerario entrato nella loro cella per un controllo.
Ieri sono stati sentiti diversi testimoni, però non è stato possibile sentire Domenico Minervini direttore della casa di pena astigiana all’inizio degli anni Novanta. Attualmente Minervini è direttore del carcere di Aosta e non ha potuto lasciare la città per importanti impegni familiari. La prossima udienza è stata perciò fissata per il 9 gennaio.