C’era anche un astigiano tra le 85 vittime della strage di Bologna del 2 agosto 1980, il terribile evento che a distanza di 32 anni rappresenta ancora una ferita aperta nella memoria di tutti. Il consigliere comunale Giuseppe Scrima sta rappresentando proprio in questi istanti il Comune di Asti alle commemorazioni.

Mauro Alganon aveva 22 anni, lavorava in una libreria e si stava recando a Venezia per un giro fotografico insieme all’amico Franco Ponchione, sopravvissuto all’attentato.
Alganon era figlio di un pensionato ex camionista e solo per una sfortunata coincidenza si trovava a Bologna al momento dell’esplosione: il treno proveniente da Asti era in ritardo di un’ora e i due amici avevano perso la coincidenza per Padova. Attendevano con l’attrezzatura fotografica nella sala d’aspetto della prima classe perché quella della seconda era piena in quel sabato d’agosto crocevia di esodi estivi e partenze per la vacanze.

“Era un bambino nato di sei mesi, – ricordò la madre del giovane al Resto del Carlino – aveva fatto tre mesi di incubatrice; era piccolo piccolo quando è nato. L’abbiamo salvato allora e l’abbiamo perso adesso. Era un ragazzo bravissimo  sempre in casa, serio; aveva preso le ferie da una settimana ed era arrivato con un’ora di ritardo alla stazione di Bologna. Se il treno da Asti fosse stato in orario, forse Mauro non si sarebbe trovato lì a quell’ora. E’ stato un appuntamento con il destino. Pensi che il suo amico, Franco Ponchione, quello che è uscito dalla sala d’aspetto prima dello scoppio, non s’è fatto niente. E’ finito a terra, ma neppure una sbucciatura. E’ stato lui a telefonare a casa, ai parenti, per dire che si era salvato, ma che di Mauro non sapeva più nulla”.