In vista della sfilata del giorno dopo, sabato 11 giugno si è svolto a Canelli il Convegno sull’ “Impiego dei bersaglieri nelle catastrofi naturali e nelle missioni di pace”. Nella prima parte dell’incontro hanno preso parola tre esponenti del corpo militare: Denise Serangelo, laureata in Scienze Strategiche, il generale Luca Fontana e il generale Carmine Fiore, comandante delle spedizioni bersagliere in Somalia. Dapprima è stata Serangelo a spiegare come le strategie militari italiane siano diventate punto di riferimento per tutto il mondo, soprattutto quelle riguardanti gli interventi umanitari. A seguito sono intervenuti i due Generali: Fontana ha spiegato  nei dettagli la suddivisione e il metodo di azione dei bersaglieri, soffermandosi a ricordare anche i più importati fatti storici che hanno coinvolto questo corpo. Carmine Fiore si è invece premurato di raccontare gli interventi di America, Francia, Germania e Italia in Somalia negli anni dal ’92 al ’94. Gli americani furono i primi ad intervenire, ma riuscirono a scampare alla disfatta grazie ai nostri bersaglieri. La spedizione, mirata a debellare le guerre civili, in definitiva fu un insuccesso, ma il generale ha elogiato il valore dei soldati che hanno fatto tutto il possibile. Nella seconda parte del pomeriggio si è ufficializzato il passaggio di una bandiera storica appartenente ad Adriano Lajolo, che ha deciso di donarla al Museo del Risorgimento di Asti, rappresentato in loco dal sindaco astigiano Fabrizio Brignolo. La bandiera, ha una particolare storia alle spalle, in quanto era stata conservata e protetta dal padre di Adriano, Remo, che l’aveva nascosta agli scozzesi all’epoca delle guerre in Eritrea. I momenti più emozionanti e importanti sono arrivati però domenica. Delegazioni bersagliere da diverse province, alcune anche dal Veneto, hanno sfilato per le vie di Canelli. Chi correva con trombe alla mano, chi con fucile e bicicletta in spalla, chi semplicemente avanzava a passo di marcia, indossando il simbolo dei bersaglieri: il cappello piumato. Chi passava per Canelli in mattinata non può non aver notato l’assembramento in piazza Unione Europea, che accoglieva anche mezzi storici, come il gruppo Militaria, passando dalle moto ai fuoristrada e anche una squadra di Bersaglieri Ciclisti. Impossibile dimenticare nello schieramento i soldati somali e la banda di Rocchetta Tanaro. Così i fanti piumati hanno marciato per le vie di Canelli, portando allegria, curiosità e musica attraverso le fanfare. In un primo tratto il corteo si è spostato da piazza Unione Europea a piazza Cavour, dove tutti gli schieramenti hanno ascoltato i ringraziamenti e i discorsi di Guido Galavotti, presidente regionale bersaglieri, Mauro Capra, presidente della sezione bersaglieri di Asti, il segretario alla regione bersaglieri Renzi e il sindaco di casa Marco Gabusi. Dopo aver premiato i due soldati più anziani (over 90), Carlo Mosso e Guido Bendente, la sfilata è andata avanti fino al monumento dei caduti, dove due colpi di fucile a salve hanno ricordato i nostri compatrioti uccisi. Danilo Bussi