TEATRO SOCIALE DI GUALTIERISETTIME – Due le serate organizzate dal ” Teatro dei Sogni”, la Società Agricola di Mutuo Soccorso e dalla Pro Loco di Settime d’Asti a sostegno delle popolazioni colpite dal sisma che nel maggio scorso ha scosso l’Emilia ed una parte del Veneto. La manifestazione avrà luogo sabato 29 settembre e domenica 30 settembre con la finalità di raccogliere fondi da destinare ai terremotati dell’Emilia e, in particolare, nella circostanza, al Teatro Sociale di Gualtieri, reso inagibile dopo il sisma del 29 maggio. Si tratta di un piccolo teatro all’italiana risalente all’inizio del ‘900: dal 2009 ad oggi un gruppo di giovani volontari, con l’appoggio dall’Amministrazione Pubblica che ha concesso loro in gestione lo spazio, ne ha promosso la progressiva rifunzionalizzazione degli spazi e la “riabilitazione culturale” attraverso  l’organizzazione di rassegne teatrali estive. Oggi, in seguito al terremoto di maggio, la struttura risulta inagibile. È possibile il recupero in tempi abbastanza rapidi, tuttavia, nonostante la somma per rendere nuovamente fruibile il teatro non sia particolarmente elevata, mancano le risorse necessarie. Anche se la cifra che sarà raccolta non sarà  sufficiente a coprire interamente le spese di messa in sicurezza necessarie a riaprire il Teatro Sociale di Gualtieri, funzionerà sicuramente da stimolo per chi, da solo, intende affrontare un impegno tanto arduo.   Di seguito il programma dell’evento, che avrà  luogo presso le Antiche Scuderie del castello di Settime d’Asti. Sabato 29 settembre ore 21: “ Ricordando Badalin”. Poesie di Dumini Badalin recitate da Mauro Crosetti accompagnamento del coro CSC Val Rilate. Domenica 30 settembre dalle 18 alle 22,30: “Il pop, il country e….altre meraviglie” con Simone Poncino e le sue novità; Pino Torre con cover di Lucio Battisti; CSN e Bujan con cover di Crosby, Still, Nash; A B project con cover di Angelo Branduardi; Silvana Poletti. Nell’intervallo (ore 20- 21) la Pro Loco servirà un pasto a prezzo popolare.   L’ingresso è libero ma sono molto gradite le offerte. Presenterà l’evento di domenica 30 settembre Massimo Cotto, assessore alla Cultura del Comune di Asti.   L’Associazione Teatro Sociale di Gualtieri nasce l’11 marzo 2009 con lo scopo di rendere possibile la riapertura del teatro di cui porta il nome. Il 6 di giugno dell’anno 2009 il Teatro Sociale di Gualtieri riapre i battenti con una mostra fotografica e un concerto: ne segue una rassegna estiva di quasi venti serate con ospiti artisti di livello internazionale. Grazie alla sua struttura originaria e ai lavori portati avanti dall’Associazione, il Teatro Sociale di Gualtieri può  anche essere utilizzato come spazio sperimentale e d’avanguardia, flessibile e capace di accogliere vari eventi, dagli spettacoli teatrali d’innovazione ai concerti. Il teatro ha la caratteristica di essere “rovesciato”; dove c’era il palcoscenico – rimosso durante i lavori di consolidamento strutturale di fine anni Settanta – sono allineate le sedie per il pubblico (sul pavimento di legno della platea, sulle due file di palchi, sul loggione), offrendo agli attori un insolito spazio di esibizione. La mancanza del palcoscenico, che impedisce un utilizzo convenzionale del teatro, potrebbe apparire un enorme handicap.  In realtà la particolare disposizione degli spazi apre molte più possibilità di quelle che chiude. Nell’ottica di mantenere il Teatro Sociale di Gualtieri disponibile alle multiformi esigenze della rappresentazione contemporanea, è stata prevista anche la possibilità di un utilizzo in senso “tradizionale”: pubblico in platea e attori e musicisti nella zona dove un tempo era il palco. Anche in questo caso sullo sfondo trova collocazione una sorta di scena fissa, con il magnifico arco a sesto acuto che titanicamente regge il peso del tetto mentre le antiche strutture murarie del palazzo divengono  sorte di quinte naturali.  Ne risulta un’immagine curiosa ed affascinante di teatro destrutturato. Alla possibilità di ospitare varie tipologie di rappresentazione si sommano infine le opportunità espositive: tra le colonnine in ghisa della platea infatti sono state allestite strutture modulari che, con un sistema di binari e cavi d’acciaio, consentono di montare al meglio mostre fotografiche o di pittura.