adriano celentanoNon ero tra i nove milioni davanti alla tivù lunedì ma seduto sul primo anello dell’Arena insieme ad altri 13 mila fans ad assistere al ritorno sulla scena di Adriano Celentano. L’ultima volta che si era esibito davanti a un pubblico pagante era stato nel 1994: io ero andato al Palastampa a Torino dove aveva cantato davanti a Gianni Agnelli. Vi dico la verità: tra i due concerti è stato decisamente migliore quello veronese. A 74 anni non avrà più le gambe da molleggiato ma la voce è persino migliore, lo show più curato. Per il resto è sempre Lui, quello che sbaglia i tempi, pianta qualche (poche per la verità) stecca e non ricorda le parole di brani che tutti gli appassionati sanno a memoria. Verona è splendida e tutta attrezzata per l’evento. La piazza si riempie e chi non ha fortuna di possedere il biglietto, si accontenta di vedere il concerto davanti al megaschermo di Rtl. Dentro l’Arena ti imbatti in una decina di sosia di Celentano ringiovaniti di 40 anni. L’ingresso dell’Adriano vero sul palco sulle note rock di Svalutation è da brividi: la gente è come ipnotizzata dal “messia” canterino che si appalesa in carne e ossa e anche il ragazzo della via Gluck denota emozione e tensione. Poi si scioglie con Si è spento il sole e scatena il pubblico con Il ragazzo della via Gluck. Esegue sette canzoni del suo repertorio sterminato e la serata potrebbe anche finire lì. Prova il sermone predicatorio ma salta il “gobbo”, Celentano si incarta e la gente gli chiede di tornare a cantare. Intavola una dotta discussione economica con Fitoussi: la gente resiste 15 minuti poi partono i fischi (soprattutto dal secondo anello, quello paradossalmente da un euro a posto). Per fortuna c’è Gianni Morandi che prende in mano la situazione e trascina il re del rock al microfono per una serie di duetti da applausi: “Adriano – gli dice l’amico – tu un mese fa mi chiedesti: qual è la novità a fare un concerto? La novità, ti ho risposto, è tornare a cantare dopo 18 anni”. A telecamere spente Adriano regala un piccolo bis: un rock and roll eseguito con il cuore e un’assicurazione al suo pubblico: “Guardate che mi è piaciuto essere qui con voi stasera, mi dispiace solo che non tutto sia andato come volevo”. E chi se ne frega, abbiamo pensato tutti. L’emozione non ha voce. Enzo Armando