Sabato 13 aprile ritorna ad Asti lo scrittore e bibliofilo Andrea Kerbaker per presentare il suo nuovo volume “Lo scaffale infinito. Storie di uomini pazzi per i libri” (Ponte alle Grazie, 2013). L’autore mantiene così l’impegno che aveva assunto con i lettori astigiani nel corso dell’incontro dedicato al mondo dei premi letterari (L’infinita vanità degli scrittori. Cosa non si fa per vincere un premio letterario) organizzato lo scorso anno dalla Associazione Premio d’Appello: in quella occasione aveva parlato del libro al quale stava lavorando, dedicato al collezionismo e alle biblioteche, ed era stato invitato a presentarlo ad Asti non appena disponibile. Il volume, che ha già avuto numerose presentazioni, ha chiuso l’ultima edizione della Fiera Internazionale dei Libri antichi e di Pregio di Milano alla presenza di Umberto Eco, appassionato bibliofilo e bibliomane. Lo scaffale infinito è un racconto che si snoda su un arco di oltre sei secoli, tra collezionisti, volumi e biblioteche di tutto il mondo. È un viaggio che annulla i confini di tempo e spazio: dall’umanesimo toscano al mondo globalizzato del terzo millennio, attraverso l’Europa rinascimentale e la Russia degli zar, gli Stati Uniti dell’esplosiva crescita economica di fine Ottocento e la sciagurata parentesi nazista. Nel libro incontriamo figure immense della storia letteraria, come Francesco Petrarca, con la sua straordinaria collezione di manoscritti e l’amore smisurato per Virgilio; personaggi più oscuri ma non meno importanti, come Hernando Colon, figlio illegittimo di Cristoforo Colombo, e Monaldo Leopardi, padre non amato di Giacomo; potenti cardinali come Federigo Borromeo e Mazarino, industriali dalle ricchezze favolose e attori squattrinati, come i primi stampatori di Shakespeare, inconsapevoli dell’eredità che avrebbero lasciato al mondo. A chiudere il cerchio, vero e proprio nume tutelare dell’amore per i libri, proprio Umberto Eco, emblema di eclettismo ed esempio concreto dell’utopica “biblioteca universale” di cui favoleggiava Borges. Se – come diceva Marguerite Yourcenar – fondare biblioteche è ancora un po’ come costruire granai pubblici: ammassare riserve contro l’inverno dello spirito, che da molti indizi, mio malgrado, vedo venire, allora da sempre ogni biblioteca è un baluardo alla decadenza, un simbolo concreto con cui opporsi alla volgarità del presente. Andrea Kerbaker, che si definisce ‘un traghettatore di libri altrimenti perduti’, ne ha raccolti oltre venticinquemila, cui ha destinato uno spazio davvero unico, La Casa dei Libri: una casa che, dai soffitti ai tappeti, è un inno alla magnifica ossessione per i libri. Della sua collezione di libri dice: “Non sono mai stato indifferente a nessuno di loro. Ho cominciato a comperarli con la consapevolezza che non li avrei mai letti tutti -perché chiunque possieda tanti libri non riuscirà mai a farlo- ma con una intenzione di lettura. Ognuno dei miei venticinquemila volumi è stato sfogliato e acquistato perché un giorno avrei voluto leggerlo”. L’autore sarà presentato da Alberto Sinigaglia, presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte. L’iniziativa è organizzata dalla Associazione Premio Letterario Asti d’Appello principalmente per i propri iscritti, ma è aperta a tutti con ingresso libero. L’appuntamento è alle 18 nella Biblioteca Astense. Andrea Kerbaker è nato a Milano nel 1960. Ha pubblicato libri di narrativa e saggistica tradotti in molte lingue del mondo. Tra gli ultimi, il saggio Lo stato dell’arte sulla valorizzazione del patrimonio culturale italiano (2007), il romanzo Coincidenze (2008) e l’inchiesta Bufale apocalittiche (2010). Laureato in Lettere a Milano, ha lavorato per vent’anni nella comunicazione dell’industria privata, occupandosi prevalentemente di organizzazione culturale. Tra le sue iniziative, i concerti al Colosseo a Roma durante l’amministrazione Veltroni e le letture di Dante a cura di Vittorio Sermonti in Santa Maria delle Grazie a Milano. Insegna Istituzioni e Politiche Culturali all’Università Cattolica di Milano, collabora con il Corriere della sera e con il supplemento domenicale del Sole 24 ore.