scintilleIl festival Asti Teatro, fedele alla propria vocazione al nuovo, dopo il successo degli scorsi anni, promuove anche per il 2014 “Scintille”, concorso finalizzato alla produzione di uno spettacolo teatrale da promuovere sul territorio nazionale. Dopo una prima selezione tra le proposte di spettacolo pervenute, verranno individuate otto compagnie che presenteranno una proposta-studio del loro spettacolo ad Asti durante il festival in alcuni cortili del centro storico, con “assaggi” di venti minuti. Il vincitore, scelto dal pubblico e da una giuria di operatori teatrali, riceverà un premio di produzione di 4 mila euro. Possono partecipare compagnie comprendenti un massimo di 8 attori, i cui membri non abbiano più di 35 anni, che abbiano un progetto di spettacolo di drammaturgia contemporanea non ancora realizzato. Il materiale va inviato entro venerdì 28 aprile a: Asti Teatro 36 – Scintille 014 c/o Teatro Alfieri, Via L.Grandi 16, 14100 Asti. Il bando è disponibile su  sito del comune. Per ulteriori informazioni: scintille@comune.asti.it 0141.399573 – 0141.399580. Martedì 18 febbraio alle 21, al Piccolo Teatro Giraudi (ex chiesa di piazza San Giuseppe), andrà in scena in prima nazionale “Otello – una storia d’amore”, spettacolo vincitore della scorsa edizione di Scintille, definito nella motivazione della giuria presieduta da Emilio Russo “di notevole impatto emozionale, un lavoro interessante e meritevole di sostegno per la capacità del gruppo di confrontarsi con il testo shakespeariano grazie a una drammaturgia originale, fresca e ricca di spunti emotivi”. L’opera infatti, nell’elaborazione drammaturgica curata da Angelo Campolo, viene affrontata attraverso un nuovo ed originale punto di vista. Iago e Otello, qui capovolti anagraficamente, si fronteggiano in uno scontro generazionale tra giovani e adulti, che in controluce diventa il racconto di un insanabile conflitto tra figli e “cattivi” genitori. “La poetica del testo shakespeariano – racconta Campolo – ci fa da trampolino per raccontare la speranza tradita di una bellissima storia d’amore e più in generale il tradimento nei confronti di una generazione che non riesce più a ribellarsi ai padri, come una volta, ma paradossalmente si ritrova a doverli affrontare,  in un confronto spesso disperato, che si svolge sopra le macerie di un modello di vita che non ha più funzionato. Tradizione e tradimento, non a caso, hanno la stessa origine etimologica.  E allora ripartire, poeticamente, dal più grande inganno che il teatro ci ha raccontato nel corso dei secoli: Otello”. In scena Federica De Cola, Giovanni Moschella, Angelo Campolo, Margherita Smedile e Tino Calabrò. Scene e costumi sono firmati da Giulia Drogo; il disegno luci è curato da Carlo Oteri; assistente alla regia è Mariaclara Spartà. Lo spettacolo condurrà il pubblico verso un finale che riserva una sorprendente svolta al corso degli eventi, regalando una possibile redenzione ai protagonisti della tragedia. Una possibile luce in ciò che avrebbe potuto essere, ma non è stato. Ingresso libero.