Arriverà  al Teatro Alfieri di Asti il prossimo 4 febbraio “Baccini canta Tenco”, il concerto teatrale di Francesco Baccini dedicato a una figura cardine della storia della musica italiana.
“Quello che vogliamo fare – spiega il cantautore genovese – è far conoscere Luigi Tenco nella sua complessità e bellezza artistica. Fino ad oggi, infatti, è venuto fuori un aspetto molto marginale della sua produzione, ovvero quello intimista. Ma Luigi era anche altro. Ci sono brani molto ironici e altri che toccano aspetti sociali che trovo siano di un’attualità preoccupante, risalgono ai primi anni Sessanta ma sembrano scritti ieri: sono la dimostrazione che negli ultimi cinquant’anni l’Italia non è cambiata”.
Un progetto ambizioso sia dal punto di vista culturale che musicale e che vede la collaborazione di personaggi del calibro di Armando Corsi, detto dagli addetti ai lavori “la chitarra che sorride”, responsabile degli arrangiamenti dei brani dello spettacolo, Pepi Morgia, light designer di fama internazionale qui responsabile della regia e della scenografia, e Marzio Angiolani, docente ed esperto di cantautorato, coautore dello spettacolo al fianco di Baccini. Il tutto con la supervisione di Paolo Caliari.
Quando si parla di Tenco di solito ci si sofferma sulla notte della sua morte e sugli scandali che ne sono seguiti. Invece, con una carriera di meno di otto anni e testimoniata da tre soli album, siamo di fronte a un artista ha rivoluzionato il mondo della canzone italiana. Lo ha fatto quasi per caso, prima innamorandosi del jazz e imparando a suonare il clarino in mezzo alle damigiane nella bottega di famiglia, poi raggiungendo a Milano i suoi amici genovesi, che si improvvisavano cantanti alla Ricordi per farsi compagnia. Come autore è stato tra i primi a rinnovare il linguaggio, ad abolire i ritornelli facili e banali, a guardare in faccia la realtà.
“Baccini canta Tenco” nasce da un incontro tra due mondi che a distanza di quasi mezzo secolo si scoprono molto più vicini di quanto si direbbe. Francesco Baccini ne rilegge le canzoni, riportando alla luce episodi meno conosciuti, mettendo in scena per la prima volta testi e musiche che denunciavano, talvolta con sdegno, più spesso con ironia, i mali della società. Passo dopo passo, brano dopo brano, racconta la storia di Luigi Tenco, che non è poi molto diversa da quella sua. E proprio vincendo il Premio Tenco nel 1989 con l’album di esordio “Cartoons” comincia l’avventura musicale di Baccini, proseguita con il trionfo al Festivalbar di “Sotto questo sole”, insieme ai Ladri di Biciclette, e con dischi memorabili come “Il pianoforte non è il mio forte”,  “Nomi e cognomi”, “Nudo” e “Baccini a colori”. Nel 1997 presenta al festival di Sanremo “Senza tu”, tratto dall’album “Baccini and Best Friends” nel quale duetta con numerosi artisti.
Inaugura il secondo decennio di attività con “Nostra Signora degli Autogrill”, dedicato agli amici Fabrizio De Andrè e Tim Ambler. Seguono altri lavori discografici, tra i quali “Nella parte di Caino” del 2007, che gli vale la menzione speciale per il valore musical-letterario al Premio Lunezia, e alcune collaborazioni con Povia, fino ad arrivare all’apprezzato album “Ci devi fare un gol” dello scorso anno.
Come attore nel 2008 debutta da protagonista al fianco di Serena Grandi e Bebo Storti nel film “Zoè” del regista astigiano Giuseppe Varlotta, pellicola che partecipa a festival nazionali ed internazionali, raccogliendo consensi e premi.
I biglietti per “Baccini canta Tenco” (23 euro poltrone, 18 euro barcacce, 13 euro palchi, 10 euro loggione, più diritti di prevendita) sono già disponibili presso il negozio di dischi Musiche in Piazza Italia e sul sito www.greenticket.it
Alexander Macinante