La rassegna Blues al Femminile continua il suo viaggio tra le voci più genuine e rappresentative del panorama musicale afroamericano e celebra la sua diciottesima edizione con un programma stilisticamente molto articolato. A oltre un secolo dalla sua nascita, quello del blues è ancora un linguaggio dinamico e ben radicato nella società americana: un linguaggio insieme schietto e variegato che, pur rimanendo in gran parte fedele ai suoi valori tradizionali, continua a mostrare una rimarchevole modernità di espressione, a riflettere creativamente i cambiamenti culturali in corso e ad influenzare, come ha sempre fatto, un ampio ventaglio di altre forme musicali – dal country allo hip-hop, dal jazz al rock’n’roll.
La presenza femminile, determinante in passato nel definirne idioma, stili e umori è tuttora rilevante e lo dimostrano le protagoniste della diciottesima edizione di Blues al Femminile, come di consueto “inedite” per l’Italia, testimoni esemplari della perdurante vitalità del blues, nelle sue varianti profane e jazzistiche e nella sua parallela espressione religiosa, il gospel battista e pentecostale.

A inaugurare la rassegna, il
21 ottobre, sarà la versatile Edye Evans Hyde di Grand Rapids, Michigan, elegante interprete di quel repertorio jazz-soul che ha caratterizzato grandi voci femminili, come Betty Carter, Aretha Franklin e Diana Ross; seconda interprete del programma, il 28 ottobre, sarà Faye Carol da San Francisco, California, interprete vivace del grande repertorio degli standard americani tra jazz e blues in una veste stilistica molto personale, eccentricamente bebop e non priva di richiami a Billie Holiday; la terza proposta, il 18 novembre, sarà la portentosa ed esplosiva Alexis P. Suter proveniente da New York e appartenente alla nutrita schiera di artisti afroamericani di seconda generazione che stanno rinnovando la scena blues del nuovo secolo.

Come consuetudine, la rassegna si chiude nel mese di dicembre con un omaggio alla musica religiosa: provenienti da Earle, una piccola città nei dintorni di West Memphis, il 2 dicembre, si potranno ascoltare le impetuose e ipnotiche Selvys Gospel Singers in rappresentanza dei valori più profondi ed esplosivi del gospel dell’Arkansas, un gospel che è fieramente, impetuosamente tradizionale e al contempo danzante su un moderno respiro funky.