Il mare di tutti i giorni, ormai quasi senza più segreti, e il mare di milioni di anni fa, pieno di mistero: singolare esperienza per un centinaio di bambini di Genova ospiti, nei giorni scorsi, del Museo Paleontologico.
I ragazzini (classi terze) della scuola primaria Rodari e dell’Istituto Comprensivo San Giovanni Battista hanno raggiunto gli spazi espositivi del Michelerio per approfondire sul campo, con il personale del Parco Paleontologico Astigiano e le loro insegnanti, i processi di fossilizzazione nell’ambito del programma di storia incentrato sulla paleontologia.
Curiosità dinanzi ai grandi esemplari, a partire dagli otto metri di scheletro e cranio della Viglianottera, e confronti con le balene che nuotano nel Santuario dei Cetacei (area marina istituita da Italia, Francia e Principato di Monaco), avvistate da più di un allievo.
Dopo l’osservazione dell’acquario preistorico, l’attività è proseguita con i laboratori didattici.
Forte la suggestione per la passeggiata in Valle Botto, nella riserva naturale a camminare sul fondo dell’antico Mare Padano, e per la visione delle conchiglie fossili nell’affioramento custodito dal bosco. Per finire simulazione di scavo per comprendere l’affascinante lavoro del paleontologo.
Riflessione a fine giornata: anche se astigiani e genovesi hanno avuto il mare in epoche decisamente diverse, una cosa hanno però in comune i bambini delle due città: danno i nomi ai nuovi arrivati. I ragazzini di Genova ai nuovi nati dell’Acquario, quelli di Asti alle balene fossili come Tersilla, ritrovata in una vigna di San Marzanotto, tra le colline a poca distanza dalla città. E chissà che in futuro non possano nascere scambi di idee e originali gemellaggi…
Nella foto: i bambini della Rodari di Genova con insegnanti e personale del Parco Paleontologico Astigiano