Riprendono all’Archivio Storico del Comune, in via Massaia,  le conferenze del Centro Studi sui Lombardi, sul credito e sulla banca.
Venerdì  22 gennaio alle 17 i professori Renato Bordone, medievista e storico dell’alimentazione, e Giorgio Calabrese, nutrizionista e dietologo, terranno una conferenza sul tema Cibo di ieri e cibo di oggi. Usi alimentari dal medioevo ai giorni nostri.
Si partirà  dal presupposto che il cibo ha sempre avuto un ruolo centrale nella storia dell’umanità  e la cultura culinaria rappresenta un’ottima cartina di tornasole per capire i cambiamenti che avvengono in una società.
Dal confronto fra uno storico dell’alimentazione ed un dietologo, si cercherà di comprendere origini e trasformazioni del nostro sistema alimentare a partire dalla fusione fra la dieta del mondo mediterraneo e quella dei barbari, che caratterizzò il mondo medievale, per arrivare alle considerazioni dietetiche sull’assunzione del cibo oggi alla luce della più recente ricerca scientifica.
La conferenza si concentrerà sulla dialettica tra i due illustri studiosi.
Se, infatti, parlare dell’alimentazione nel Medioevo significa affrontare un aspetto fondamentale della società del periodo, in cui a brevi fasi d’abbondanza si alternano periodi di carestia, ed evidenziare un atteggiamento nei confronti del cibo molto particolare, è altrettanto vero che oggi, soprattutto a seguito degli scandali alimentari degli ultimi anni, parlare di cibo diventa quasi un imperativo morale.
Oggi, le fobie sul cibo non riguardano solamente la salubrità vera o presunta degli alimenti, ma anche il timore di un livellamento mondiale del gusto, causato dalla globalizzazione che ha intensificato talmente gli scambi da un paese all’altro da riversare sulle tavole dei consumatori-mangiatori attuali un’infinita genia di prodotti alimentari provenienti da qualsivoglia parte del mondo.
Il cibo, con i significati di cui viene caricato, rappresenta forse la fonte più feconda dell’identità di un popolo e, in effetti, le regole e le abitudini alimentari di un popolo sono state, nel tempo, meno suscettibili di cambiamento della lingua stessa: da qui l’importanza del dibattito che emergerà dall’incontro.  
La partecipazione all’incontro è aperta a tutti.