unnamedLa rassegna Cuntè Munfrà – dal Monferrato al mondo è dal 2002 uno dei più importanti appuntamenti culturali del Monferrato Astigiano. Nata per volontà dell’Unione Colli Divini – nel cuore del Monferrato e della casa degli alfieri /Archivio della Memoria Astigiana è da allora sostenuta dalla Regione Piemonte, dagli Enti Locali coinvolti, dalla Fondazione CRT ed ha nel tempo conseguito importanti risultati sul piano artistico/culturale e su quello della partecipazione di pubblico.

La rassegna quest’anno è realizzata nell’inverno, per accompagnarci fino all’inizio della primavera, al rifiorire dei colori su queste suggestive colline di vigne e boschi.

Il prossimo appuntamento sarà domenica 25 gennaio a Viarigi presso il Salone del Circolo.

Alle ore 16 verrà presentato, con intervento di Nicoletta Fasano, il libro di Aldo Adorno e Silvia Alessio “Trentadue mesi, un internato alla deriva per l’Europa” (Ed. Joker).

Alle ore 17, in anteprima nazionale, verrà presentato il nuovo spettacolo per la Giornata della Memoria “Triangoli rossi”, realizzato dal Teatro degli Acerbi e dall’Istituto per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea di Asti.

I testi a cura di Nicoletta Fasano e Mario Renosio da testimonianze e memorie degli astigiani deportati nei campi di concentramento nazisti, con rielaborazione drammaturgica e regia di Dario Cirelli. In scena con lui Massimo Barbero. La regia video di Riccardo Bosia

Lo spettacolo “Triangoli rossi” raccoglie per la prima volta insieme i racconti degli astigiani deportati per motivi politici nei campi di concentramento nazisti. In un coro di voci che si sovrappongono alle immagini dei campi trasformati ormai in memoriali, queste schegge di memoria ripercorrono dall’arresto alla liberazione la tragedia del Lager, attraverso riflessioni spesso dure e taglienti come frammenti di vetro.

La fame, la violenza, i sogni infranti contro il filo spinato, i difficili ritorni, con il loro carico di dolore e di speranza tradita per un rientro inaspettatamente difficile nella normalità, tutto viene raccontato, con parole che diventano pietre della memoria.

Siamo partiti dalle loro parole non per “descrivere” tutte le atrocità compiute, descrizione che sarebbe impossibile, ma per tentare di rendere il clima di violenza e di sopraffazione, di privazione e di sofferenza, vissuto dai deportati ed internati nei Lager Nazisti.

Le testimonianze prendono corpo sulla scena e diventano estremamente profonde grazie alla rielaborazione video di filmati d’epoca che fissano nei nostri occhi il calvario vissuto dai milioni di deportati nei campi di concentramento.

Commenta Dario Cirelli: “Ricordare, per noi, è un atto d’amore. Fare memoria è il testimone che i deportati ci hanno lasciato affinché i nostri figli e i nostri nipoti possano vivere sempre liberi.”

L’appuntamento è a ingresso libero.

Tra i prossimi appuntamenti della rassegna si segnala un’originale creazione del Laboratorio Teatrale “I fuori dall’Aqqua” di Cisterna d’Asti sui profumi, sapori e saperi del mercato (31 gennaio a Scurzolengo) e uno spettacolo sul Don Bosco (22 marzo a Grana) nel 200° anniversario della nascita  del Santo contadino, organizzatore di cultura e di fede, operatore sociale in mezzo ai giovani a rischio della sua epoca.

Quest’anno esso prevede inoltre, oltre ai momenti di teatro e musica, l’incontro ad Asti il 28 febbraio “La teatralità popolare tra tradizione e ricerca” con la presentazione della biografia di Luciano Nattino “Due o tre cose che so di me, il mio incontro col teatro”.