Testimone di giustizia, una figura istituita dallo Stato italiano nel 2001 per segnalare quei cittadini esemplari che sentono il senso civico di testimoniare sempre a favore della giustizia: questo è Pino Masciari, coraggioso imprenditore edile calabrese che nel libro “Organizzare il coraggio. La nostra storia contro la ‘ndrangheta” ha raccontato insieme alla moglie Marisa la sua sfida alla malavita organizzata.
Una sfida che lo ha portato a rinunciare alla propria vita, alla propria libertà: ha denunciato, combattuto, ricercato la verità fino a far condannare oltre quaranta persone, dalla piccola manovalanza della ’ndrangheta ai massimi vertici dell’organizzazione e della cupola politica che spesso si lega alla delinquenza.
Masciari sarà l’eccezionale ospite dell’incontro di stasera, venerdì, di Idee in Circolo, rassegna letteraria organizzata dall’associazione La Fabbrica delle Idee con la collaborazione della libreria itinerante Profumi per la Mente e incentrata quest’anno sul tema della responsabilità delle parole. ?Dopo le parole dell’assenza indagate nel primo incontro del 2011 da Andrea Bajani (“Ogni promessa”, Einaudi), alle 21, nella sala incontri di Confartigianato Asti (piazza Cattedrale 2), si terrà la presentazione del libro di Masciari, edito da Add. ?Al termine dell’incontro si brinderà con i vini e il Vermouth Classico Casa Martelletti: Perlino Spa, Geosistemi – Castagnole Monferrato (AT), Confartigianato Asti e Primaradio sostengono la rassegna. ?
Dal 1997 Masciari e la sua famiglia rientrano nel Programma speciale di protezione e devono abbandonare la loro casa e la loro terra. Niente più lavoro e affetti, niente più Calabria, ma una continua serie di spostamenti che sembrano un abbandono continuo e prolungato. ?Attorno si trovano un muro di gomma che vorrebbe isolarli. Nonostante la situazione in cui si è costretto a vivere (senza scorte, senza prospettive per il futuro) Masciari continua a testimoniare facendo nomi e cognomi, non tacendo nulla della sua drammatica esperienza di imprenditore fatto fallire per mano delle famiglie di ’ndrangheta. Per lui e per la sua famiglia, il riconoscimento della società civile che interviene numerosa e solidissima, sostituendosi alle scorte e alle carenze dello Stato. Grazie a loro Pino Masciari è ancora vivo e la sua storia ha preso una strada di libertà. Chi lo voleva nascosto, abbandonato, debole, non ce l’ha fatta. Le sue denunce hanno colpito nel segno e per questo la ’ndrangheta lo voleva morto.  Una famiglia che ha sofferto per la propria scelta di giustizia e per la voglia di uno Stato in cui a governare siano le leggi e non il malaffare. Questo libro, “Organizzare il coraggio”, è la loro storia. ?L’incontro si svolge in collaborazione con la sezione di Asti dell’associazione Libera. L’ingresso è  libero.
MN