Sabato 21 marzo alle 18.30 ad Asti alla Biblioteca Astense (c.so Alfieri angolo via Goltieri) Enrico Alloero, preside dell’Istituto Alberghiero Marco Polo di Genova, presenterà il volume Il falso in tavola. Una mistificazione da conoscere e contrastare di Giovanni Ballarini e Paolo Petroni, edito dalla Accademia Italiana della Cucina nella Collana di Cultura Gastronomica. ???Il volume documenta una ricerca promossa dall’Accademia in collaborazione con il Comando Carabinieri della salute (i Nas), che mette in luce un numero impressionante di veri e propri “falsi culinari”, ovvero piatti che hanno un nome preciso ma sono preparati secondo ingredienti e procedimenti non canonici. Il falso culinario prospera soprattutto all’estero: il Parmesao brasiliano, il Regianito argentino, il Parma Ham e il Daniele Prosciutto americani, l’Asiago del Wisconsin, la Mozzarella di Dallas e il Danish Grana danese hanno conquistato i mercati tanto da valere 50 miliardi di euro rispetto ai 20 miliardi dell’export agroalimentare autenticamente italiano. Un danno economico e un danno d’immagine, tanto più che adesso si scopre che il “falso” tocca pure le ricette tipiche del nostro patrimonio gastronomico e guadagna spazio anche nelle cucine dei ristoranti italiani.??Il filtro degli accademici è piuttosto severo, ma è indispensabile ricordare che, per esempio, il pesto non è pesto senza pinoli, che le lasagne alla bolognese escludono le sottilette, la mozzarella e la panna, che un vero risotto non si potrà mai confezionare con un riso cinese e nemmeno con un riso parboiled e non prevede la presenza della panna.??E invece nel volume Il falso in tavola. Una mistificazione da conoscere e contrastare, tutte queste deviazioni sono denunciate. Così come sono documentate le istituzioni chiamate a contrastare il falso alimentare e le strategie che pongono in essere, dal Ministero della salute ai N.A.S. al Corpo Forestale dello Stato, strutture preposte alla garanzia della salute del consumatore, mentre l’Accedemia della Cucina svolge con passione e rigore il ruolo, non meno importante, di tenace custode della cultura alimentare italiana.