SONY DSCPartecipato incontro, ieri alla Biblioteca Comunale di Refrancore, per l’ultimo degli appuntamenti aperti al pubblico coordinati dall’Israt per la Giornata della memoria. Già al centro della trama di “Triangoli rossi”, lo spettacolo del Teatro degli Acerbi proposto ad Asti e Viarigi e in attesa di venire rappresentato in altri centri della provincia, il tema dei deportati politici è stato approfondito a Refrancore nella conversazione affidata a Mario Renosio e Nicoletta Fasano (il primo direttore, la seconda ricercatrice all’Israt). E’ seguito un intenso filmato, prodotto dall’Istituto, con i volti di numerosi astigiani che hanno raccontato la loro drammatica lotta per la sopravvivenza nei lager. Una deportazione, quella dei prigionieri politici, “fatta da italiani e subita da italiani”, come ha sottolineato Renosio. “Anche l’arresto degli ebrei in molte città, Asti compresa – ha aggiunto Nicoletta Fasano, senza nulla togliere alla ferocia dei rastrellamenti nazifascisti – fu compiuta da agenti della pubblica sicurezza italiana. Toccò prima agli ebrei, mentre la maggior parte dei deportati politici arrivò ai campi di concentramento alla fine del gennaio 1945: il settanta per cento morì nel giro di un mese. Chi sopravvisse, soprattutto se considerato manodopera specializzata, fu inserito nel circuito produttivo dell’economia di guerra”. Il pubblico, molto coinvolto, ha portato testimonianze, fotografie e posto numerose domande. In sala, per l’incontro organizzato dall’Israt in collaborazione con Comune e Biblioteca, anche adolescenti e cittadini di centri vicini. Per chi volesse approfondire il tema del sistema concentrazionario nazista, l’Istituto organizzerà dal 29 al 31 maggio la visita al campo di Mauthausen e ai sottocampi di Gusen ed Ebenzee: vi parteciperanno anche gli allievi delle medie vincitori del concorso istituito dal Comune di Asti per ricordare Enrica Jona (ulteriori informazioni sul programma, che toccherà anche Bolzano e Salisburgo, allo 0141.354835). In questi mesi, intanto, proseguiranno i percorsi per le scuole (dalle primarie alle superiori) dedicati al “razzismo scientifico”, i totalitarismi del XX secolo, l’antisemitismo della storia, con visite guidate al ghetto e al cimitero ebraico astigiano.