FABIO GALLODieci anni di attività per l’agenzia astigiana L’AltopArlAnte,  sotto la direzione di Fabio Gallo e specializzata nella promozione musicale e radiofonica. Proprio con Fabio Gallo abbiamo stilato un bilancio di questa esperienza. L’AltopArlAnte al giro della sua prima decade: come è iniziata questa avventura e oggi che gudizio ne hai? “L’avventura è iniziata per una naturale evoluzione di una storia professionale. Chiusa l’avventura decennale con una rivista free-press musicale che traeva i suoi spunti giornalistici e commerciali dalla musica live, ho deciso di proseguire in proprio l’avventura della promozione dei concerti. Dopo un paio di anni l’agenzia seguiva direttamente la diffusione dei concerti dei venti club più importanti d’Italia, intanto coltivavo l’idea di poter promuovere un altro tipo di musica in canali neonati e storici. Ho quindi cercato di analizzare il mondo dei new media, mantenedo un’attenzione particolare per quella che era la canonica diffusione, troppo spesso però non aperta a nuove situazioni. Quindi ho deciso che sarei diventato un promotore di canzoni. Ho sempre pensato che lo schiaffo in faccia, l’emozione diretta e forte che una canzone provoca, è una valenza che ha un peso specifico molto più alto che quello di mille parole scritte su quella medesima canzone. Ho ritenuto così che la radio fosse, come continua ad essere, il miglior modo per diffondere le canzoni; sia per attenzione che per numero di utenti. Fuori dalle major, nessun ufficio stampa garantiva una penetrazione radiofonica, e nemmeno le piccole etichette con le loro strutture; per cui ho optato per questo nuovo filone. Il bilancio è assolutamente positivo, perchè poi questo filone è stato intrapreso da altri, ed oggi è diventato uno standard della promozione, ma soprattutto è positivo perchè credo di aver aperto, o meglio allargato, un nuovo canale di diffusione attraverso uno dei più affascinanti mezzi spesso preclusi alla musica indipendente”.

Verso chi ti senti debitore, chi ti ha aiutato di più, e verso chi creditore, chi hai aiutato di più?

“Se devo fare un nome ne faccio due. Il primo è Riccardo Vitanza, il direttore di Parole & Dintorni che è in assoluto la più importante agenzia di comunicazione italiana. Il suo sprono iniziale, i suoi disinteressati consigli, le sue arrabbiature sono ancor oggi l’unico insegnamento professionale che ho, oltre a quello tratto dagli errori naturalmente. Il secondo è invece Isabella Rosso, che oltre ad avere la pazienza di sopportarmi come marito è stata un ingranaggio fondamentale di questa macchina che adesso funziona anche attraverso altre valide collaboratrici da lei indottrinate e motivate. Credo di aver aiutato veramente tutti coloro che si sono rivolti a me. Ho ascoltato, accolto, alimentato e custodito i loro sogni; perchè spesso e fortunatamente si tratta di sogni. E talvolta ho anche contribuito a realizzarli”.

I ricordi più forti e intensi di questi dieci anni?

“Sono moltissimi. Dal primo lavoro importante con Pupo, diventato repentinamente personaggio televisivo dell’anno, a svegliarsi la mattina e trovarsi primi in classifica con un brano come PopPorno. Oppure ricevere telefonate da artisti o band che ho sempre stimato che mi chiedevano di lavorare con loro. O vincere due premi Tenco come quest’anno. Oppure avere la stima nella propria città, seppur adottiva, seguendo artisti come Giorgio Faletti e Andrea Mirò e quasi tutti coloro che tentano l’avventura discografica”. Nel frattempo la musica è cambiata? “La musica non è mai cambiata. La musica è musica”.

E cosa è cambiato nel tuo lavoro?

“E’ cambiato il mercato in cui si opera. Mille motivazioni lo hanno fatto scendere in termini di vendita del 500%, e quindi si è dovuto fare i conti con tutto ciò che ne sono le conseguenze. L’avvento del web ha fatto si che il disco non abbia più un valore commerciale, che qualsiasi campagna promozionale debba necessariamente venire supportata da una campagna web e social in un mondo dove il gradimento si misura in “mi piace” schiacciando un bottoncino che fa apparire un pollice alzato che ha sostituito ore di ascolto in una stanzetta. E quindi ci si è dovuti adeguare”. Come festeggerete? “Con una serie di feste musicali. La prima è quella nella cornice di Casa Sanremo, nel cartellone più rilevante degli eventi satelliti del Festival della canzone italiana. Poi ne abbiamo già fissate altre tre: una a maggio al Salone internazionale del libro a Torino, a settembre al Supersound di Faenza e a Bari, a fine novembre all’Expo Musicale. Stiamo cercando di fissarne ancora un paio”. MN