SANTO STEFANO BELBO – I vincitori della 27a edizione del Premio Cesare Pavese (sezione opere edite) sono stati premiati domenica 29 agosto a Santo Stefano Belbo (Cn), presso la casa natale dell’autore de La luna e i falò (Via Cesare Pavese, 20).
Hanno ricevuto il riconoscimento: il giornalista e scrittore Gad Lerner per Scintille. Una storia di anime vagabonde (Feltrinelli, 2009), l’astrofisica Margherita Hack per Libera scienza in libero stato (Rizzoli, 2010), la poetessa Maria Luisa Spaziani per L’incrocio delle mediane (San Marco dei Giustiniani, 2009), il critico e filologo Carlo Ossola per Il continente interiore (Marsilio, 2010) e la saggista Jacqueline Spaccini per Aveva il viso di pietra scolpita (Aracne, 2010).
In quell’occasione la poetessa Spaziani ha scritto una poesia di tre quartine dal titolo A Santo Stefano Belbo, dedicata a Pavese, che lei stessa aveva conosciuto: Nove aureole azzurre di colline / coronano le Langhe. Crevacuore / rimanda una leggenda, e antichi amanti / continuano a far gemere le viti. / Mai orizzonte fu più vasto al mondo? / Non ho mai visto l’Everest, ma è arduo / pensare questa sera uno spettacolo / più dolce, lancinante e smisurato. / Lo guardava Pavese prevedendo / il suicidio prossimo? Pensava / che il passo estremo fosse breve? Il “borgo / selvaggio” era l’ingresso al paradiso.

Alla cerimonia di premiazione, presieduta dal presidente del Cepam-Centro Pavesiano Luigi Gatti, erano presenti, tra gli altri, anche la presidente della Provincia di Cuneo Gianna Gancia, l’onorevole Massimo Fiorio, il senatore Adriano Icardi, il Presidente della Fondazione per il Libro di Torino Rolando Picchioni e il responsabile del Settore Biblioteche Archivi e Istituti Culturali Regione Piemonte Eugenio Pintore.

Margherita Hack e la Spaziani sono state inoltre le protagoniste della serata pavesiana di sabato 28 agosto al cortile dell’Agriturismo Giacinto Gallina, dal titolo La luna, bisogna crederci per forza: partendo dall’opera pavesiana le due vincitrici hanno parlato di stelle e luna dal punto di vista della scienza e della poesia. A coordinare l’incontro il giornalista Piero Bianucci e la presidente della Giurida del Premio,  Giovanna Romanelli .

Organizzato e promosso dal Cepam-Centro Pavesiano Museo Casa Natale, assieme al Comune di Santo Stefano Belbo, alla Fondazione Cesare Pavese e alla Provincia di Cuneo, dal 2009 all’organizzazione dell’iniziativa partecipa anche la Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura. Il Premio Cesare Pavese è una delle attività che rientrano nel cartellone del Parco Culturale Piemonte Paesaggio Umano, promosso dalla Regione Piemonte e coordinato dalla Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura.

Gad Lerner ha ricevuto il Premio di Narrativa per il libro Scintille. Una storia di anime vagabonde (Feltrinelli, 2009), dove racconta le vicende dei suoi cari e degli antenati – le anime vagabonde – seguendone le tracce da Beirut ad Aleppo, da Leopoli a Boryslaw (Ucraina) fino al confine tra Libano e Israele, dove si riuniscono le molteplici nazionalità dell’autore. «Con intelligenza e sincerità, con senso critico ed autoironia – recita la motivazione – Gad Lerner si interroga sulla sua identità e sulle sue articolate e complesse radici e ci fa partecipi di un viaggio che lo spinge a recuperare quei frammenti di sé che proprio nella luminosa razionalità della scrittura trovano senso e composizione».

Margherita Hack ha ritirato il Premio di Saggistica per Libera scienza in libero stato (Rizzoli, 2010), che affronta le problematiche dell’Italia in tema di istruzione, ricerca e progresso scientifico, denunciando gli errori ricorrenti e le incongruenze, mettendo in luce gli esempi positivi e proponendo nuove idee. «Con chiarezza e fresca vivacità espressiva l’illustre scienziata e intellettuale con questo libro sa portare la cultura scientifica fuori dai chiusi e impenetrabili ambiti disciplinari per avvicinarla alla gente comune e farne oggetto di dibattito e di riflessione collettivi».

A Maria Luisa Spaziani è stato consegnato il Premio di Poesia per L’incrocio delle mediane (San Marco dei Giustiniani, 2009), raccolta di liriche che narrano di nostalgie, affetti, paesaggi e tempi: «un itinerario circolare che dal cosmico e dall’universale trascorre alla dimensione particolare e individuale del soggetto nel tentativo di lasciare un’impronta fisica del proprio passaggio; una ricerca dell’equilibrata misura evocata attraverso la parola poetica, semplice e naturale, ironicamente sorridente».

A Carlo Ossola è andato il Premio della Giuria per Il continente interiore (Marsilio, 2010), raccolta di saggi che ruotano intorno al tema della meditazione, della ricerca di sé, della religione, a confronto con alcuni grandi della letteratura e della cultura (da Sant’ Agostino a Leopardi, da San Francesco a Freud). «Un libro prezioso e di particolare interesse perché, nel rumore povero di senso che opprime e nullifica la nostra esistenza attuale, addita un percorso e un’esperienza, quella che ciascuno può compiere alla ricerca di sé. Un viaggio verso l’interno, un cammino sapienziale attraverso il quale l’autore ci ricorda, sulla scorta di Sereni, che «Con non altri che te  / è il colloquio. // […] /  E qui ti aspetto».

Jacqueline Spaccini, docente universitaria e scrittrice, ha ricevuto il Premio Speciale per Aveva il viso di pietra scolpita (Aracne, 2010), raccolta di cinque saggi sull’opera di Cesare Pavese che riguardano la poesia e la prosa, privilegiando quel che lo scrittore aveva scartato, senza però dimenticare capolavori come La luna e i falò o Tra donne sole. «Agile libro che ha il pregio di sottrarre l’interpretazione critica alle pastoie dell’accademia paludata, mostrando come il rigore dell’analisi testuale, la freschezza del pensiero e la fluidità espressiva possano felicemente convivere. Cinque saggi che ci guidano con naturalezza ad una migliore comprensione  dell’opera di Pavese e della sua dilemmatica personalità».

Il premio prevede anche un riconoscimento alla miglior tesi di laurea dedicata a Cesare Pavese, promosso dall’Azienda Agricola Giacinto Gallina di Santo Stefano Belbo. Quest’anno è stato attribuito a Elettra Claudia Manzoni di Opera in provincia di Milano per la tesi Alla scoperta di ciò che “sonnecchia sotto la scorza di noialtri”: Paesi tuoi e La spiaggia di Cesare Pavese, discussa presso l’Università degli Studi di Milano.

Una sezione è inoltre dedicata alle opere inedite che quest’anno ha visto vincitori: Riccardo Olivieri (di Torino) con Difesa dei sensibili per la sezione Poesia; Piero Cerati (di Moncalieri – To) con Escort, un nuovo/antico significato(etimologia) per la sezione Saggistica; Giovanni Galli (di Savigliano – Cn) con Limpio per la sezione Narrativa; Pietro Baccino (di Savona) con A s’arpòsa ra negia per la sezione Poesia Piemontese; Gian Antonio Bertalmia (di Carmagnola – To) con El ciel an ponta al dil per la sezione Narrativa Piemontese; Gian Franco Morino (di Acqui Terme – Al) con Silloge equatore per la sezione Poesia Inedita riservata ai medici; Felice Nisticò (di Catanzaro) con Senza lasciarsi andare per la sezione Narrativa Inedita riservata ai medici; Giovanni Consalvi (di Montesilvano – Pescara) con Manuale di neuroscienza cognitiva per la sezione Saggistica Edita riservata ai medici; Silvana Melas (di Cagliari) per Un progetto poetico in aree di bordo per la sezione Poesia Edita riservata ai medici; Gianni Sembianti con  Il cavaliere dell’anno Mille per la sezione Narrativa Edita riservata ai medici; Paul Després per la sezione Narrativa in lingua francese, Michèl Chappuis-Maurette per la sezione poesia in lingua francese.