Perché accadono episodi come quello di alcuni giorni fa nella metropolitana di Roma, quando una donna, caduta a terra dopo essere stata colpita da un giovane, è stata soccorsa tra l’indifferenza dei passanti? Perché non scatta, nelle persone, l’istinto all’aiuto?
Anche di casi come questi si parlerà, sabato 16 ottobre, nell’appuntamento de “I mesi del giallo” ospitato a Chiusano. L’appuntamento, a ingresso libero, è alle 21 in Municipio.
Ospite dell’incontro, proposto dall’Associazione Comunica in collaborazione con la Comunità Collinare Val Rilate, Piero Bocchiaro, psicologo sociale alla Libera Università di Amsterdam e autore del libro “Psicologia del male” (Laterza). Accanto a lui Luciano Tarditi, sostituto procuratore della Repubblica di Asti. Conduce la ricercatrice Nicoletta Fasano (Israt).
I fatti di cronaca inducono continuamente a chiedersi: “Chi può essere stato capace di commettere questa atrocità? Quale mostro?”. Chiunque, in particolari circostanze, può infierire contro un qualsiasi essere umano: questo è quanto emerge dall’impressionante viaggio nelle profondità del male condotto da Bocchiaro in “Psicologia del male”. Pagina dopo pagina, l’analisi avvincente e rigorosa offerta dall’autore annulla lo scarto (sicuramente confortante) tra “buoni” e “cattivi”, mettendo fatalmente in crisi la tradizionale dicotomia bene/male.
Bocchiaro, 37 anni, visiting researcher alla Stanford University nel primi anni Duemila, durante la serata prenderà in esame, in particolare, tre casi: l’inerzia di fronte a un dramma (porterà l’esempio del delitto Genovese, storia di una donna stuprata e uccisa a New York tra l’indifferenza generale), la violenza di gruppo (tragedia dell’Heysel), i comportamenti in contesti estremi (le torture di Abu Ghraib).
Quello di Chiusano è il quinto incontro de “I mesi del giallo”, che la scorsa settimana ha fatto il tutto esaurito anche con Giuliana Sgrena, dopo il successo della conversazione con il giudice Ayala e la visita guidata al rifugio antiaereo di Palazzo Ottolenghi. La giornalista, accolta alla Casa del Popolo, ha intrattenuto il pubblico per oltre due ore, parlando del suo ritorno a Baghdad cinque anni dopo il rapimento e la successiva morte di Nicola Calipari. Nel suo racconto, la vita in Iraq dopo la guerra, ma anche il precario stato dei profughi iracheni in Siria e Giordania, la difficile condizione della donna nel Kurdistan iracheno, i possibili scenari dopo la “smobilitazione” degli americani nel Paese di Saddam Hussein.
Con l’appuntamento del 16 ottobre, la Val Rilate sarà al secondo appuntamento de “I mesi del giallo”: sabato scorso è infatti toccato allo scrittore noir Enrico Pandiani, che ha presentato il suo ultimo libro “Troppo piombo” (Insta Libri). Allora, come per l’incontro del 16, al termine dell’incontro la Comunità Collinare servirà stuzzichini e vini tipici preparati dalle Pro Loco della Val Rilate.