Uno spettacolo teatrale costruito a distanza tra Asti e Modena, un centinaio di alunni di tre diverse scuole in palcoscenico e una sola prova generale prima del debutto: le ragioni per incuriosire ci sono tutte. Singolare e unico nel suo genere, lo spettacolo “Brividi a crepapelle” vedrà impegnati, il 30 maggio al Teatro Alfieri, i 70 allievi della 3A, 3B, 3C della primaria Anna Frank, i loro 20 coetanei della scuola di Disvetro-Cavezzo (Modena) e altrettanti studenti della 2B Liceo Scienze Umane “A. Monti” di Asti. La rappresentazione è la punta di diamante del progetto “Insieme ai bambini nel dopo terremoto”, presentato questa mattina in una conferenza stampa alla Anna Frank a un anno  dal sisma che ha colpito numerosi centri dell’Emilia Romagna: Cavezzo è tra questi e Disvetro, che ne è frazione, ha perso il plesso scolastico immerso nel parco. Ora i bambini frequentano le lezioni nel paese, dove è stata allestita una nuova scuola in un prefabbricato fatto di materiali e impianti di ultima generazione. Ma i bambini di Disvetro rimpiangono il grande edificio tra gli alberi ed è anche per questo che l’Assessorato all’Istruzione del Comune di Asti, in occasione della rappresentazione del 30 maggio, ha deciso di ospitarli nel verde di Villa Paolina. I ragazzini arriveranno il 29 maggio, con maestre e genitori, per l’unica prova generale di “Brividi a crepapelle”, dopo aver pazientemente costruito pezzi di spettacolo in una collaborazione a distanza con Asti. Originale anche la conferenza stampa di questa mattina, tenuta da un gruppo di bambini della Anna Frank (“Il teatro ci diverte perché ci fa fare nuovi amici e ci fa saltare le materie”, detto schiettamente da uno di loro) e di allievi del Monti. Sul palco gli attori reciteranno, canteranno, danzeranno e animeranno una ventina di burattini costruiti al Monti, mentre alla Anna Frank si stanno occupando di costumi e scenografie. Spiegano i ragazzi del Monti, che da qualche mese provano con i piccoli della Anna Frank: “Grazie a questo spettacolo abbiamo migliorato il rapporto con i bambini, affinato le tecniche di recitazione e sviluppato l’affiatamento del nostro gruppo in classe”. Alcune studentesse dell’istituto l’estate scorsa sono andate a Cavezzo a fare volontariato, mentre una delegazione di bambini, genitori e maestri della Anna Frank ha visitato il paese quest’inverno e osservato i segni del terremoto. Dietro le quinte del progetto, docenti sensibili al tema della solidarietà. “Brividi a crepapelle” è curato da Agar Teatro e OfficinaLS: attraverso una storia che sa di giochi e fantasmi, tiene conto dei vissuti e affronta le paure dei bambini nel dopo sisma. Due le rappresentazioni previste per il 30 maggio: al mattino, alle 10, per le scuole (c’è già il tutto esaurito), alla sera, alle 21, per la cittadinanza (con ingresso a offerta, e senza prenotazione, per raccogliere fondi a favore della popolazione di Cavezzo). Soddisfatte le autorità intervenute alla conferenza stampa sul progetto: “Un lavoro importante, che dà lustro a chi lo ha realizzato – il commento di Alessandro Militerno, a capo dell’Ufficio Scolastico Provinciale – e un percorso di solidarietà che, attraverso nuove amicizie, ha saputo avvicinare gli studenti astigiani ai loro compagni più sfortunati”. “Questa esperienza – dice Marta Parodi, assessore all’Istruzione del Comune di Asti – racconta di legami intessuti e di storie mischiate che hanno insegnato a tutti, in modo concreto, che cos’è la solidarietà”. Auspicando che quest’ultima, secondo la dirigente del VI° Circolo Paola Umboschi, possa ispirare in futuro nuove collaborazioni scolastiche “così da non essere intento occasionale, ma abitudine di vita”. “Insieme ai bambini nel dopo terremoto”, che per il Monti rientra in “Scuola a colori”, ha il sostegno delle Fondazioni Cassa di Risparmio di Asti e Torino e la collaborazione dell’associazione culturale Comunica e della rassegna Verdeterra. Il 12 ottobre, in Sala Pastrone, il progetto proporrà una doppia iniziativa: la presentazione di una pubblicazione scritta e disegnata dagli studenti astigiani e modenesi e il convegno “Psicologia dell’emergenza: imparare l’altruismo”.